Dizionario degli Artisti

Qui di seguito sono elencati gli artisti censiti nella Banca dati dell'Istituto Matteucci. Ad ogni nome corrisponde una serie di dipinti archiviati, di cui l'Istituto, dietro richiesta, è in grado di trasmettere copia della relativa scheda. Ciò risponde alla volontà di mettere a disposizione di studiosi, mercanti d’arte, collezionisti o semplici appassionati uno strumento agile e efficace per soddisfare le diverse esigenze legate al mondo dell’arte, prima fra tutte l’approfondimento dell’attività di pittori, scultori, incisori, fotografi etc. Il “Dizionario degli artisti” si propone, quindi, come repertorio ragionato di nomi, talvolta accompagnati, se contrassegnati da asterisco, da biografia e da alcuni esempi di firma.


Le biografie sono tratte dal Dizionario degli artisti curato da Cristina Bonagura, parte integrante dell’opera Pittori & pittura dell’Ottocento italiano (1996-1997) coordinata da Giuliano Matteucci con la collaborazione di Paul Nicholls  e realizzata dalle Redazioni Grandi Opere dell’Istituto Geografico De Agostini, alle quali va il sincero ringraziamento dell'Istituto Matteucci per aver autorizzato la diffusione in rete dei testi.

Zonaro Fausto *

ZONARO FAUSTO
Masi (Padova) 1854 - Sanremo (Imperia) 1929
A Lendinara ricevette le prime nozioni artistiche dall’architetto e archeologo F, Cordenons; a Verona, in seguito, frequentò all’Accademia i corsi di N. Nani. Dopo peregrinazioni e viaggi di studio tra Torino, Napoli (dove frequentò F. Palizzi) e Venezia, completò la sua formazione a Roma. Nel 1883 cominciò l’attività espositiva presentando alle mostre di Firenze, Milano, Genova e Roma un cospicuo gruppo di quadri di genere e paesaggi, dallo sciolto verismo. Con il ritorno a Venezia divennero frequenti anche i soggetti lagunari (Il Redentore, Lavoratrice di perle, esposti a Venezia nel 1887; Fondamenta Rezzonico, presentato nel 1888 a Parigi, dove si aggiornò sulla tecnica impressionista). Nel 1891, alla ricerca di nuovi spunti si recò a Costantinopoli, dove presto venne nominato pittore di corte dal sultano. La sua produzione in quegli anni andò dai consueti soggetti orientalisti (Veduta del Bosforo da Condily, Padova, Museo Civico) alla pittura ufficiale (L’attacco-Vittoria dei turchi sui greci, Istanbul, Dolmabahҫe Palace). I fermenti del 1910 lo costrinsero a rientrare in Italia per stabilirsi a Sanremo.
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