Dizionario degli Artisti

Qui di seguito sono elencati gli artisti censiti nella Banca dati dell'Istituto Matteucci. Ad ogni nome corrisponde una serie di dipinti archiviati, di cui l'Istituto, dietro richiesta, è in grado di trasmettere copia della relativa scheda. Ciò risponde alla volontà di mettere a disposizione di studiosi, mercanti d’arte, collezionisti o semplici appassionati uno strumento agile e efficace per soddisfare le diverse esigenze legate al mondo dell’arte, prima fra tutte l’approfondimento dell’attività di pittori, scultori, incisori, fotografi etc. Il “Dizionario degli artisti” si propone, quindi, come repertorio ragionato di nomi, talvolta accompagnati, se contrassegnati da asterisco, da biografia e da alcuni esempi di firma.


Le biografie sono tratte dal Dizionario degli artisti curato da Cristina Bonagura, parte integrante dell’opera Pittori & pittura dell’Ottocento italiano (1996-1997) coordinata da Giuliano Matteucci con la collaborazione di Paul Nicholls  e realizzata dalle Redazioni Grandi Opere dell’Istituto Geografico De Agostini, alle quali va il sincero ringraziamento dell'Istituto Matteucci per aver autorizzato la diffusione in rete dei testi.

Zattera Giuseppe*

ZATTERA GIUSEPPE
Legnago (Verona) 1825 - Modena 1891
Ottenne di poter studiare all'Accademia Atestina di Modena, dal 1842 al 1850, a spese del duca Francesco IV. In quegli anni si mise in luce con quadri storici presentati alle mostre della Società di Incoraggiamento (1847, Tasso si presenta a Sorrento alla sorella) e nel 1855 partecipò con Azzo VII alla galleria degli Estensi medioevali, impresa guidata da A. Malatesta. Al maestro rimandano anche gli esordi della sua cospicua produzione devozionale (pala d'altare per la chiesa dell'Osservanza di Cesena, 1854; San Pasquale Baylon, oggi nella chiesa di Santa Maria delle Assi di Modena) che proseguì anche nell’area di Reggio nell'Emilia (San Francesco di Sales, 1860, chiesa di San Francesco) e nel Veronese (Santissima Trinità e Santi, duomo di Villafranca, Verona). Dagli anni '60 coltivò anche la ritrattistica e la pittura di genere, in opere che comparvero alle mostre modenesi fino al 1884, a quelle di Firenze (1861), di Verona (1873) e di Vienna (1873, Le crestaie modenesi). Un nuovo gusto, vicino al decorativismo di età umbertina, è ravvisabile nella sua ultima produzione (La danza delle ore, Modena, Galleria Estense). Insegnò a Modena, presso la Scuola Militare (1862-1891) e presso l’Accademia (dal 1873).
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