Dizionario degli Artisti

Qui di seguito sono elencati gli artisti censiti nella Banca dati dell'Istituto Matteucci. Ad ogni nome corrisponde una serie di dipinti archiviati, di cui l'Istituto, dietro richiesta, è in grado di trasmettere copia della relativa scheda. Ciò risponde alla volontà di mettere a disposizione di studiosi, mercanti d’arte, collezionisti o semplici appassionati uno strumento agile e efficace per soddisfare le diverse esigenze legate al mondo dell’arte, prima fra tutte l’approfondimento dell’attività di pittori, scultori, incisori, fotografi etc. Il “Dizionario degli artisti” si propone, quindi, come repertorio ragionato di nomi, talvolta accompagnati, se contrassegnati da asterisco, da biografia e da alcuni esempi di firma.


Le biografie sono tratte dal Dizionario degli artisti curato da Cristina Bonagura, parte integrante dell’opera Pittori & pittura dell’Ottocento italiano (1996-1997) coordinata da Giuliano Matteucci con la collaborazione di Paul Nicholls  e realizzata dalle Redazioni Grandi Opere dell’Istituto Geografico De Agostini, alle quali va il sincero ringraziamento dell'Istituto Matteucci per aver autorizzato la diffusione in rete dei testi.

Zampighi Eugenio *

ZAMPIGHI EUGENIO
Modena 1859 - Maranello (Modena) 1944
Allievo di A. Simonazzi presso l'Accademia di Belle Arti di Modena, nel 1880 vinse il concorso Poletti con la tela Un gladiatore reziario ferito nell'Anfiteatro Flavio (Modena, Galleria Poletti). Proseguì gli studi a Roma, trovando particolarmente congeniali le sfarzose ricostruzioni d'ambiente alla M. Fortuny. I primi saggi di pensionato inviati a Modena (Scena araba, 1882; Fabiola che sviene alla notizia della morte del padre, Modena, Galleria Poletti) rimandano al gusto per l'esotismo e per le scene storiche diffuso in quegli anni nella capitale e che l'artista abbandonerà durante il successivo soggiorno a Firenze (dal 1885 ca.). Forse stimolato dai successi del conterraneo G. Chierici, si affidò poi all’aneddotica di genere, con temi minuti e ridenti, interni rustici e ambientazioni tipiche della campagna emiliana (La lezione della nonna, esposto a Londra nel 1888; Una famiglia nel dolore, esposto alla Società dell’Incoraggiamento di Modena del 1886-1888). A questa cospicua produzione, con la quale si affermò in un vasto circuito commerciale, affiancò tele più vicine alle sintesi di luce-colore della pittura toscana (Ultimo bacio, esposto a Firenze nel 1897; Ritratto della madre, coll. privata).
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