Ximenes Ettore *
Palermo 1855 - Roma 1926
Si formò con il padre Antonio (Palermo 1829-1896) scultore e miniaturista, e dal 1872 frequentò l’Accademia di Belle Arti di Napoli. Grazie al pensionato nazionale per la scultura, si trasferì nel 1875 a Firenze, dove dipinse alcuni ambienti della sua casa e, fra l’altro, espose nella Galleria Lega-Borrani a palazzo Ferroni. Nel 1876 fondò con il fratello Edoardo la rivista Il bollente Achille le cui provocatorie caricature gli fruttarono un breve esilio a Livorno. Dal 1884 al 1893 fu docente di scultura presso l’Accademia di Belle Arti a Urbino: qui affrescò le sale del circolo Barocci, da lui fondato, e decorò alcuni ambienti di villa Tortorina (Marina e Le cascine) con motivi vicini ai temi del Naturalismo toscano. Dal 1894 si stabilì a Roma e nello stesso anno inviò un dipinto (Il filo della vita) alla Triennale di Milano. Personaggio emergente nell’ambiente artistico romano, mentre si andava imponendo, anche in campo internazionale, con la sua attività di scultore, trovò modo di curare la decorazione plastica e pittorica della casa romana, il villino liberty in piazza Galeno (1897-1905). Il fratello maggiore Edoardo (? - 1932), raggiunse Ettore a Firenze nel 1876. Dopo aver iniziato una collaborazione con L'Illustrazione Italiana, fra il 1894 e il 1896 seguì le vicende belliche in Etiopia, realizzando numerose tavole acquerellate e paesaggi a olio (Roma, Museo dell’Istituto Italo-Africano).