Vanni Pietro *
Viterbo 1845 - Roma 1905
Formatosi a Siena con A. Franchi, che lo educò al rigore nel disegno e al gusto purista, nel 1863 fece ritorno nella città d'origine e nel 1872 si stabilì a Roma, dove entrò nello studio di C. Maccari. Nel 1877 esordì all’Esposizione di Rovigo con l’Odatisca, omaggio al gusto orientalista dell’epoca. Con il soggetto letterario Mephistopheles et Marguerite partecipò nel 1878 all’Esposizione Universale di Parigi e nel 1881 ottenne consensi per La decollazione del Battista (santuario di Santa Maria della Quercia a Viterbo) presentata a Roma alla Mostra della Società Amatori e Cultori. Non minore plauso ottenne all’Esposizione Internazionale di Belle Arti di Roma del 1883 il dipinto Siena nel 1374 (da Boccaccio, Giornata 1), anche noto come La peste di Siena. Il riferimento alla cultura primitivistica, retaggio della sua educazione purista, riapparve evidente in opere come la Copia all'encausto di un affresco del 400 (da un originale di Lorenzo da Viterbo nella chiesa viterbese di Santa Maria della Verità, proposto alla mostra romana del 1887) o nella decorazione della tomba di famiglia nel cimitero di San Lazzero a Viterbo. Nel 1900 la tela Trasporto funebre di Raffaello al Pantheon (Vaticano, Pinacoteca) venne rifiutata per le grandi dimensioni (700x400 cm) all'Esposizione Universale di Parigi. Fu anche scultore in terracotta e incisore.