Dizionario degli Artisti

Qui di seguito sono elencati gli artisti censiti nella Banca dati dell'Istituto Matteucci. Ad ogni nome corrisponde una serie di dipinti archiviati, di cui l'Istituto, dietro richiesta, è in grado di trasmettere copia della relativa scheda. Ciò risponde alla volontà di mettere a disposizione di studiosi, mercanti d’arte, collezionisti o semplici appassionati uno strumento agile e efficace per soddisfare le diverse esigenze legate al mondo dell’arte, prima fra tutte l’approfondimento dell’attività di pittori, scultori, incisori, fotografi etc. Il “Dizionario degli artisti” si propone, quindi, come repertorio ragionato di nomi, talvolta accompagnati, se contrassegnati da asterisco, da biografia e da alcuni esempi di firma.


Le biografie sono tratte dal Dizionario degli artisti curato da Cristina Bonagura, parte integrante dell’opera Pittori & pittura dell’Ottocento italiano (1996-1997) coordinata da Giuliano Matteucci con la collaborazione di Paul Nicholls  e realizzata dalle Redazioni Grandi Opere dell’Istituto Geografico De Agostini, alle quali va il sincero ringraziamento dell'Istituto Matteucci per aver autorizzato la diffusione in rete dei testi.

Valeri Silvestro *

VALERI SILVESTRO
Roma 1814 -1902
Allievo di T. Minardi all'Accademia di San Luca, interpretò i principi del Purismo con coerenza e convinta adesione, tanto da sollecitare precocemente l’attenzione della nobile committenza romana (San Primo e I quattro Evangelisti per F. Doria; San Francesco di Sales in visita ai carcerati, 1837, per i principi Borghese). Durante il suo lungo magistero all'Accademia di Belle Arti di Perugia, dove fu chiamato a ricoprire la cattedra di Pittura (1845-1873), profuse le sue migliori energie nella divulgazione di quel sobrio e levigato classicismo che lasciò il segno su intere generazioni di artisti umbri (tra gli altri, D. Bruschi e A. Brugnoli). La committenza perugina gli riservò invece soltanto sporadici incarichi (La Vergine con Gesù e san Giovanni della Croce, 1846, chiesa di Santa Teresa degli Scalzi; Lo sposalizio della Vergine, per il conte G. Rossi Scotti). Fu ritrattista acuto e sensibile (Adamo Rossi, 1870 ca.; Autoritratto, 1888, Perugia, Accademia; Fortunato Chiatti, Città di Castello, Pinacoteca), ma si misurò anche con soggetti allegorici e di genere (La primavera, L'estate, esposti a Parma nel 1870). Perduta la decorazione dell'abside e del presbiterio del duomo di Todi, senza dubbio la sua impresa più impegnativa, restano nella stessa città due tele per il monastero di San Francesco (Santissima Concezione, 1858 e San Francesco riceve le stimmate, 1859).
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