Sartorelli Francesco *
Cornuda (Treviso) 1856 - Udine 1939
Iniziò una carriera di concertista che gli consentì di compiere frequenti viaggi fino ai trent'anni quando, forte dell'aggiornamento sulla cultura contemporanea europea, affrontò gli studi artistici assorbendo velocemente la lezione dei maggiori artisti veneziani dell’epoca, come E. Tito, P. Fragiacomo, L. Nono e C. Laurenti. Con i suoi paesaggi, caratterizzati da un timbro malinconico ed elegiaco, affine a certi esiti del paesaggismo contemporaneo, e venati di accenti simbolisti, guadagnò immediato consenso alle mostre (Giornata triste, esposto alla Biennale di Venezia nel 1895, acquistato dal Museo di Brooklyn; Prealpi venete, esposto a Torino nel 1896, Torino, Palazzo Reale; Vespero, premio Principe Umberto a Brera del 1900). La sua presenza alle biennali veneziane fu assidua fino al 1924, con opere singolari per la ricerca di effetti di luce drammatici o suggestivi, abbinata all’uso di forme divisioniste.