Dizionario degli Artisti

Qui di seguito sono elencati gli artisti censiti nella Banca dati dell'Istituto Matteucci. Ad ogni nome corrisponde una serie di dipinti archiviati, di cui l'Istituto, dietro richiesta, è in grado di trasmettere copia della relativa scheda. Ciò risponde alla volontà di mettere a disposizione di studiosi, mercanti d’arte, collezionisti o semplici appassionati uno strumento agile e efficace per soddisfare le diverse esigenze legate al mondo dell’arte, prima fra tutte l’approfondimento dell’attività di pittori, scultori, incisori, fotografi etc. Il “Dizionario degli artisti” si propone, quindi, come repertorio ragionato di nomi, talvolta accompagnati, se contrassegnati da asterisco, da biografia e da alcuni esempi di firma.


Le biografie sono tratte dal Dizionario degli artisti curato da Cristina Bonagura, parte integrante dell’opera Pittori & pittura dell’Ottocento italiano (1996-1997) coordinata da Giuliano Matteucci con la collaborazione di Paul Nicholls  e realizzata dalle Redazioni Grandi Opere dell’Istituto Geografico De Agostini, alle quali va il sincero ringraziamento dell'Istituto Matteucci per aver autorizzato la diffusione in rete dei testi.

Perricci Ignazio *

PERRICCI IGNAZIO
Monopoli (Bari) 1834 - Napoli 1907
Dopo una prima formazione nella città natale, studiò alla Accademia di Belle Arti di Napoli, città nella quale ottenne i primi riconoscimenti alla Mostra Borbonica del 1851. L’abilità di decoratore gli valse prestigiosi incarichi, come quelli per la Villa Reale di Portici (1854) e per Castel Capuano (1858), dove collaborò con D. Molinaro, sodalizio poi confermato nei lavori per la cattedrale di Troia (1858, perduto) e per il teatro di Trani (1863, perduto). Si avvicinò a F. Palizzi e a D. Morelli, il quale nel 1869 lo chiamò a ricoprire la cattedra di ornato nell’ambito del nuovo ordinamento accademico. Nei numerosi incarichi assunti (fra gli altri, a Napoli, per la cupola sull'altare maggiore del Duomo nel 1871 e nei saloni dei palazzi Vonwiller e Sirignano; a Roma, nelle sale del Quirinale, 1873-1879), impiegò la buona conoscenza della tradizione dei partiti architettonici, il senso scenografico della pittura tratto da Morelli e l'attenzione naturalistica di Palizzi. Partecipò alla Promotrice di Napoli del 1862 con dipinti da cavalletto (Il Savonarola al letto di Lorenzo dei Medici) e all'Esposizione Nazionale di Torino del 1880 (Faone tra le allieve di Saffo, La primavera, Monopoli, municipio).
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