Pascucci Paride *
Manciano (Grosseto) 1866 - 1954
Fu allievo di A. Franchi all’Istituto d’Arte di Siena, che frequentò dal 1882 al 1886 e di nuovo, dopo il servizio militare, nel 1890- 1891. Nel 1897 vinse l’alunnato Biringucci con Adamo e Eva cacciati dal Paradiso terrestre (Siena, Società di Esecutori di Pie Disposizioni). A quella data era già artista maturo, autore di soggetti legati al Naturalismo e soffusi di toni drammatici, come nella patetica scena di Eroi di Maremma (1895, Firenze, coll. Cassa di Risparmio). La sua attività espositiva iniziò solo nel 1901, quando presentò a Roma, alla Mostra dell’Associazione “In Arte Libertas”, dieci paesaggi ad acquerello di vaga ascendenza po- stmacchiaiola. Con il tempo il suo stile assunse espressioni di intenso vitalismo, grazie all’influenza di P. Nomellini e in seguito a quella di C. Maccari, del quale portò a termine gli affreschi del Palazzo di Giustizia di Roma nel 1909.