Dizionario degli Artisti

Qui di seguito sono elencati gli artisti censiti nella Banca dati dell'Istituto Matteucci. Ad ogni nome corrisponde una serie di dipinti archiviati, di cui l'Istituto, dietro richiesta, è in grado di trasmettere copia della relativa scheda. Ciò risponde alla volontà di mettere a disposizione di studiosi, mercanti d’arte, collezionisti o semplici appassionati uno strumento agile e efficace per soddisfare le diverse esigenze legate al mondo dell’arte, prima fra tutte l’approfondimento dell’attività di pittori, scultori, incisori, fotografi etc. Il “Dizionario degli artisti” si propone, quindi, come repertorio ragionato di nomi, talvolta accompagnati, se contrassegnati da asterisco, da biografia e da alcuni esempi di firma.


Le biografie sono tratte dal Dizionario degli artisti curato da Cristina Bonagura, parte integrante dell’opera Pittori & pittura dell’Ottocento italiano (1996-1997) coordinata da Giuliano Matteucci con la collaborazione di Paul Nicholls  e realizzata dalle Redazioni Grandi Opere dell’Istituto Geografico De Agostini, alle quali va il sincero ringraziamento dell'Istituto Matteucci per aver autorizzato la diffusione in rete dei testi.

Pajetta Pietro *

PAJETTA PIETRO
Serravalle (Treviso) 1845 - Padova 1911
Figlio di Paolo, paesaggista e decoratore, vestì giovanissimo l’abito ecclesiastico, ma nel 1862 si arruolò nell’esercito italiano e, grazie all’aiuto del generale E. Cialdini, poté frequentare l’Accademia di belle Arti di Bologna per due anni. In seguito lavorò ad Alessandria come fotografo e disegnatore meccanico del genio militare. Lasciato l’esercito, visse a Piacenza, a Treviso e a Padova. Espose assiduamente a Torino (1869, L’effetto del vino; 1870, Il tacchino, Il pittore; 1898, Le gioie della famiglia, Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna), a Milano (1880, Idillio campestre, La roca de la nona; 1884 Nei campi, Nunc et semper; 1895, Gentilezze rusticane), a Roma (1883, La preghiera) e a Venezia (1887 Armonie, Mercato delle pignatte; 1897, Bagno improvvisato). Fu anche ritrattista ( Cardinale Callegari, Padova, seminario vescovile; Ritratto del maestro Cesare Pollini, esposto a Milano nel 1906), decoratore di briosa vena settecentesca (Fanciulla sull’altalena , Allegoria della Primavera, 1900, Villa Contarini a Piazzola sul Brenta,Padova) e autore di opere di soggetto religioso (1905, chiesa di Sant’Agostino Arcella, Padova). Fu noto soprattutto per le scene di genere ispirate a episodi di vita contadina, colti con delicato reaalismo (Scena campestre, Un contratto, Venezia, Galleria d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro).
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