Nardi Enrico *
Roma 1864 - 1947
Studiò sotto la guida di B. Gioia e si accostò alla pittura di genere e al paesaggio, acquisendo una meticolosa proprietà grafica e una tecnica consistente nell’uso abbinato di acquerello, tempera e biacca, per simulare l'effetto della pittura a olio. Dopo l'esordio alla Mostra della Città di Roma nel 1890, concentrò la sua produzione sul paesaggio della campagna romana e sulle vedute archeologiche. Nel 1891 entrò nell’Associazione degli Acquarellisti e dal 1895 espose con la Società degli Amatori e Cultori (1895-1896, Plenilunio nella Campagna Romana; 1903, fra gli altri, Avanzo dell'acquedotto Claudio; Idillio). Nel 1906 illustrò con D. Cambellotti, G. Balla, G. Ferrari, P. Joris, A. Noci lo scritto di E. De Fonseca I Castelli romani. A partire dai primi del Novecento realizzò quasi esclusivamente paesaggi all'acquerello diluito.