Dizionario degli Artisti

Qui di seguito sono elencati gli artisti censiti nella Banca dati dell'Istituto Matteucci. Ad ogni nome corrisponde una serie di dipinti archiviati, di cui l'Istituto, dietro richiesta, è in grado di trasmettere copia della relativa scheda. Ciò risponde alla volontà di mettere a disposizione di studiosi, mercanti d’arte, collezionisti o semplici appassionati uno strumento agile e efficace per soddisfare le diverse esigenze legate al mondo dell’arte, prima fra tutte l’approfondimento dell’attività di pittori, scultori, incisori, fotografi etc. Il “Dizionario degli artisti” si propone, quindi, come repertorio ragionato di nomi, talvolta accompagnati, se contrassegnati da asterisco, da biografia e da alcuni esempi di firma.


Le biografie sono tratte dal Dizionario degli artisti curato da Cristina Bonagura, parte integrante dell’opera Pittori & pittura dell’Ottocento italiano (1996-1997) coordinata da Giuliano Matteucci con la collaborazione di Paul Nicholls  e realizzata dalle Redazioni Grandi Opere dell’Istituto Geografico De Agostini, alle quali va il sincero ringraziamento dell'Istituto Matteucci per aver autorizzato la diffusione in rete dei testi.

Molteni Giuseppe *

MOLTENI GIUSEPPE
Affori (Milano) 1800 - Milano 1867
Iniziò gli studi presso la milanese Accademia di Brera (1815) con G. Longhi, indirizzandosi poi al restauro sotto la guida di G. Guizzardi, a Bologna. Seguirono soggiorni a Parma e a Roma. Fatto ritorno a Milano, aprì uno studio dove avviò una qualificata attività di restauratore e di consulente per prestigiose collezioni italiane ed europee. Si legò d’amicizia con artisti e letterati, come F. Hayez, G. Migliara, P. Palagi e T. Grossi, e da quell’ambiente gli vennero le prime richieste di ritratti (Ritratto del pittore G. Migliara e Ritratto del pittore paesista M. Gozzi, esposti a Milano nel 1829), presto seguite da altre di maggior prestigio (Carlo Vassalli, Milano, Museo del Risorgimento; Ferdinando I d'Austria, 1836, Milano, Galleria d'Arte Moderna; Marchese G. Pallavicino Trivulzio, 1847, coll. privata). A questa fortunatissima attività Molteni affiancò quella di pittore di genere, inserendo nel suo repertorio la raffigurazione dei sentimenti degli umili e dei sofferenti, resa con la medesima abilità e finezza descrittiva (Una vecchia filatrice di seta, esposto a Milano nel 1835; Uno spazzacamino assiderato dal freddo, esposto a Milano nel 1837; La signora decaduta, Brescia, Galleria Tosio Martinengo; La morte del bimbo, Milano, Galleria d'Arte Moderna). Socio d’arte dell’Accademia di Brera dal 1839, poi consigliere ordinario dal 1851, nel 1854 fu nominato conservatore della Pinacoteca braidense.
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