Michahelles Ruggero Alfredo (RAM)
Dal 1925 al 1931 collabora alla rivista "Illustrazione Toscana" e dal 1926 al 1942 incomincia una lunga collaborazione con la "Rivista Illustrata del Popolo d'Italia" e con il periodico "Natura" per i quali realizza copertine e illustrazioni. Lavora, intanto, anche per il Ministero del Turismo facendo cartelloni e pubblicità. Collabora all'allestimento delle Mostre dell'Artigianato e dell'Agricoltura. In questo periodo, come suggerito dall'amico Giorgio De Chirico, comincia ad utilizzare lo pseudonimo Micaelles.
Il 1927 è per RAM un anno molto importante poiché a Parigi si intrattiene con Alberto Magnelli, Giorgio De Chirico, Massimo Campigli, Mario Tozzi, Marino Marini, Arturo Loira, Maurice Denis, Otton Friez, Carlo Carrà, Zadkin, De Pisis, Mirò, Fernand Léger, Alberto Savinio, Renato Paresce, Kisling, Jacovleff, Bakst, Massine, Serg Lifar, San Lazzaro, Borsi, Ezra Pound. In questo contesto matura i presupposti di uno stile d'ispirazione metafisica e di una moderna e rara classicità.
Nel 1928 viene realizzata a Palazzo Feroni, a Firenze, la sua prima importante mostra personale e sempre nel 1928 è invitato alla XVI Biennale di Venezia in cui espone la pittura "Il cipresso della strada". Nel 1930 si propone anche come scultore alla IV Mostra Regionale d'Arte Toscana. Sempre nel 1930 partecipa alla XVII Biennale di Venezia con "Madre Solare", scultura in terracotta.
Nel 1931, partecipa alla Prima Quadriennale di Roma. In seguito, con il fratello Thayaht cura la stesura di un documento di architettura funzionale "Brevetto per Casolaria - Le case in serie" - "Casa d'oggi", "Casa minima", "Casa media". Lo stesso anno partecipa alla Mostra futurista fiorentina organizzata da Antonio Marasco e dal fratello Ernesto, esponendo "Madre Natura" scultura in bronzo del 1929 e tre pitture: "Il varo", "Idroscalo", "Piroscafo". Nel frattempo, dal 1931 al 1938, realizza a Parigi una serie di opere in stile definito da lui stesso neometafisico. Da questo momento RAM continua inoltre a fare esposizioni in mostre futuriste, tra cui, nel 1931, l'esposizione a Milano alla Mostra Futurista di Aeropittura e di Scenografia alla Galleria Pesaro. Inoltre partecipa con la scultura "La Quadriga" al concorso indetto dalla Metro Goldwyn Mayer per il lancio del film di Ben Hur, che gli vale il terzo premio. La stessa opera parteciperà al concorso indetto dalla XVIII Biennale di Venezia del 1932 per la celebrazione del "Primo Decennale della Marcia su Roma", concorso dal tema "La Vittoria del Fascismo" che gli vale il primo premio.
Il 1932 è l'anno in cui elabora, insieme al fratello Thayaht, il "Manifesto per la trasformazione dell'abito maschile".
Quello stesso anno RAM sposa la Contessa Olga Olsoufieff, figlia del Conte Vassili Olsoufieff e della Contessa Olga Schouwalow. Divorzieranno poi nel 1937.
Nel 1933 partecipa al Concorso Nazionale della Stazione di Firenze (per il progetto degli urbanisti fiorentini Bianchini-Fagnoni) presentando "La Stele delle Ferrovie" modellino in legno di scultura architettonica. La Stele delle Ferrovie doveva essere poi collocata davanti al piazzale della stazione di Firenze. Sempre nel 1933 partecipa alla Mostra "Arte sacra Futurista" a Palazzo Feroni, a Firenze, organizzata da Fillia/Marasco; lì RAM espone "La Vittoria del Fascismo", la scultura; "Madre Natura", scultura bronzea, il progetto "Monumento al Marinaio Italiano" che doveva sorgere a Brindisi e le pitture "Stormo" e "Inseguimento". Nel 1934 partecipa alla Mostra d'Arte Toscana a Firenze.
Nel 1933 partecipa alla Mostra Omaggio Futurista a Umberto Boccioni alla Galleria Pesaro di Milano, dove presenta "La Stele delle Ferrovie".
Nel 1935 partecipa alla II Quadriennale di Roma con l'opera "I figli della Lupa". Sempre nello stesso anno partecipa alla Mostra Futurista di Aeropittura a Milano esponendo una pittura "Volo".
Nel 1936 alla XX Biennale di Venezia RAM espone la scultura di bronzo "Il Duce" (l'Uomo XIV).
Nel 1936 viene realizzata a Parigi, alla Galerie d'Art Le Niveau di Nemont - 133, Blvd. Montparnasse- una mostra personale, presentata in catalogo da Giorgio De Chirico e l'anno successivo, nel 1937, è segnalato per il Prix Paul Guillaume.
Da questo momento inizia un lungo periodo in cui l'artista alterna al soggiorno fiorentino frequenti viaggi a Parigi. Purtroppo, il lavoro parigino di questi anni sarà parzialmente distrutto o saccheggiato durante l'occupazione tedesca della Seconda Guerra Mondiale, così come una notevole quantità di opere a Firenze (circa centocinquanta), distrutte durante un bombardamento alleato.
Dopo la fine del conflitto continua appartato ed in solitudine la propria ricerca pittorica. In questo periodo comincia a rappresentare nella sua pittura figure di saltimbanchi, reminiscenza del suo periodo giovanile in maremma in cui l'artista era stato molto in contatto con famiglie di saltimbanchi ed i loro teatrini.
Nel 1947 realizza la mostra personale presentata dall'amico Gianni Vagnetti, presso la Galleria d'Arte Sandri di Venezia.
Nel 1952 si sposa in seconde nozze e avrà due figli.
Dal 1959 al 1973 realizza una importante serie di pitture di nudi, caratteristiche per l'uso di soli due colori con le relative sfumature.
Del 1968 è la sua ultima mostra personale, presso la Galleria Michelangelo di Firenze.
RAM muore a Firenze il 14 marzo 1976.
Per gentile concessione dell’Archivio THAYAHT-RAM