Manzini Luigi*
Modena 1805 - 1866
Dal 1820 seguì le lezioni del pittore neoclassico G. Vincenzi all'Accademia Atestina di Modena. Legato ai modi del maestro, seppur con una costruzione più scenografica e narrativa (Santa Caterina da Siena e Santa Rosa da Lima, chiesa delle Domenicane, Modena), fu attivo come decoratore in palazzi cittadini, ap-prezzato ritrattista (Autoritratto, Modena, Istituto Venturi) e autore di quadri d’arte sacra. Per il Palazzo Ducale di Modena eseguì tre ritratti della serie degli antenati estensi (Aldobrandino II, Nicolò I, Nicolò II, 1835-1840). In questi stessi anni eseguì per la chiesa di San Barnaba L'Immacolata e San Giovanni Nepomuceno (1838-1839). Nel 1841 ornò il “comodino” del teatro Comunale di Modena (Torquato Tasso in visita alla famiglia dei conti Rangoni a Castelvetro), di gusto troubadour con accenni di verismo. Nella cospicua produzione d'opere devozionali rielaborò la tradizione emiliana del Seicento (Sant'Agata, Santa Lucia, Santa Apollonia, chiesa del Carmine, Modena; Santi incoronati da un angelo, parrocchiale di Campa-gnola Emilia; L'Immacolata Concezione, casa dei Gesuiti, Carpi; San Giovannino in adorazione, tempio di Fiorano Modenese).