Dizionario degli Artisti

Qui di seguito sono elencati gli artisti censiti nella Banca dati dell'Istituto Matteucci. Ad ogni nome corrisponde una serie di dipinti archiviati, di cui l'Istituto, dietro richiesta, è in grado di trasmettere copia della relativa scheda. Ciò risponde alla volontà di mettere a disposizione di studiosi, mercanti d’arte, collezionisti o semplici appassionati uno strumento agile e efficace per soddisfare le diverse esigenze legate al mondo dell’arte, prima fra tutte l’approfondimento dell’attività di pittori, scultori, incisori, fotografi etc. Il “Dizionario degli artisti” si propone, quindi, come repertorio ragionato di nomi, talvolta accompagnati, se contrassegnati da asterisco, da biografia e da alcuni esempi di firma.


Le biografie sono tratte dal Dizionario degli artisti curato da Cristina Bonagura, parte integrante dell’opera Pittori & pittura dell’Ottocento italiano (1996-1997) coordinata da Giuliano Matteucci con la collaborazione di Paul Nicholls  e realizzata dalle Redazioni Grandi Opere dell’Istituto Geografico De Agostini, alle quali va il sincero ringraziamento dell'Istituto Matteucci per aver autorizzato la diffusione in rete dei testi.

Macciò Demostene*

MACCIÒ DEMOSTENE
Pistoia 1824 - Fiesole (Firenze) 1910
Allievo nella sua città di P. Ulivi, si rivelò presto abile disegnatore. Nel 1843 si iscrisse all’Accademia di Belle Arti di Firenze, sotto la guida di G. Bezzuoli. Volontario a Curtatone, nel 1847 fu fatto prigioniero, ripren-dendo gli studi solo nel 1850. Due anni dopo vinse il pensionato a Parma e si dedicò alla pittura di storia con esiti diseguali: nel 1853 ottenne un notevole successo per il suo realismo Morte di fra Benedetto da Foiano in carcere (esposto a Genova nel 1854, Firenze, Galleria dell’Accademia), mentre destò perplessità riguardo alla resa formale Cristoforo Colombo al convento della Rabida (esposto a Firenze nel 1855). A quel tempo l’artista frequentava assiduamente il Caffè Michelangiolo. Negli anni che seguirono trattò anche soggetti biblici (Saul placato da David col suono dell'arpa, esposto a Firenze nel 1856; Aman ai piedi di Ester, esposto a Firenze nel 1857). Nel 1859 partecipò al concorso Ricasoli, nella sezione dei ritratti, e nel 1861 presentò alla I Esposizione Nazionale Galileo che rifiuta la collana offertagli dagli Stati Generali d'Olanda. Nel 1870 partecipò all’Esposizione di Parma con Gli ultimi momenti del Carmagnola. Lavorò anche a temi devozionali per chiese e conventi del Pistoiese.
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