Dizionario degli Artisti

Qui di seguito sono elencati gli artisti censiti nella Banca dati dell'Istituto Matteucci. Ad ogni nome corrisponde una serie di dipinti archiviati, di cui l'Istituto, dietro richiesta, è in grado di trasmettere copia della relativa scheda. Ciò risponde alla volontà di mettere a disposizione di studiosi, mercanti d’arte, collezionisti o semplici appassionati uno strumento agile e efficace per soddisfare le diverse esigenze legate al mondo dell’arte, prima fra tutte l’approfondimento dell’attività di pittori, scultori, incisori, fotografi etc. Il “Dizionario degli artisti” si propone, quindi, come repertorio ragionato di nomi, talvolta accompagnati, se contrassegnati da asterisco, da biografia e da alcuni esempi di firma.


Le biografie sono tratte dal Dizionario degli artisti curato da Cristina Bonagura, parte integrante dell’opera Pittori & pittura dell’Ottocento italiano (1996-1997) coordinata da Giuliano Matteucci con la collaborazione di Paul Nicholls  e realizzata dalle Redazioni Grandi Opere dell’Istituto Geografico De Agostini, alle quali va il sincero ringraziamento dell'Istituto Matteucci per aver autorizzato la diffusione in rete dei testi.

Luxoro Tammar *

LUXORO TAMMAR
Genova 1825 - 1899
Formatosi all'Accademia Ligustica alla scuola di P. D. Cambiaso, presto si orientò verso il paesaggismo romantico, sotto l’influsso del pittore ginevrino A. Calame (Marina di Savona, Genova Nervi, Galleria Civica d'Arte Moderna). Il soggiorno di I. Caffi a Genova, fra il 1849 e il 1854, e la presenza delle sue opere alla Promotrice ligure, ma soprattutto la frequentazione di A. Fontanesi, nel 1856-1857, contribuirono ad accentuare il suo interesse per il dato naturale (Paesaggio, 1865, Genova Nervi, Galleria Civica d’Arte Moderna). In tal senso procedettero le sue ricerche, che ebbero come esito dipinti aggiornati sulla coeva pittura realista (Il golfo di Spezia, Genova, Accademia Ligustica; La strada ferrata, esposto a Parma nel 1870, Genova Nervi, Galleria Civica d'Arte Moderna), pur senza abbandonare quella visione tersa e lucida e quel clima di evocazione emozionale ancora di ascendenza romantica. Un carattere decisamente progressista ebbero invece le sue teorie estetiche e soprattutto la sua attività didattica. Punto di riferimento per le scelte realiste degli allievi (A. De Andrade, S. De Avendaño, E. Rayper), sostenne con i suoi scritti la pittura di “macchia”. Nel 1874, riuscì a far istituire presso l'Accademia Ligustica una Scuola di Paesaggio dal Vero, che diresse fino al 1888. Partecipò assiduamente alla Promotrice genovese, della quale nel 1849 fu tra i soci fondatori. Espose anche a Milano (1861, 1870, 1876), a Torino (1863, 1866,1881, 1884), a Firenze (1870, 1873, 1874) e a Napoli (1877).
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