Lloyd Llewelyn*
Livorno 1879 - Firenze 1949
Avviato agli studi commerciali, li abbandonò ben presto per seguire la scuola privata di G. Micheli, dove venne educato all'ammirazione e al meditato studio della pittura di G. Fattori. Dai primi anni '90 lavorò a paesaggi della campagna tra Pisa e Livorno e a ritratti. Dopo un breve soggiorno veneziano, si trasferì a Firenze, dove ritrovò gli amici livornesi (fra i quali O. Ghiglia), gravitanti nell'orbita fattoriana e iniziò a esporre alle promotrici fiorentine. Aveva già sperimentato la tecnica divisa nel paesaggio e ne verificò le possibilità espressive durante un successivo soggiorno (1903) alle Cinque Terre, in Liguria (Tramonto a Manarola, coll. privata). Con il volgere del decennio la sua pittura assunse forme semplificate, scandite dal rigoroso accostamento di campi cromatici (Il castagno morto, 1908, Roma, Galleria Nazionale d'Arte Moderna). Apprezzato dal pubblico e stimato dai critici e dagli artisti più colti dell’Italia fra le due guerre, si dedicò anche alla critica e alla storiografia artistica.