Levi Isacco Gioacchino*
Busseto (Parma) 1818 ? - 1909
Allievo dell'Accademia di Parma, nel 1843 eseguì Narciso che si specchia alla fonte (identificabile con l'opera del Museo Civico di Busseto); contemporaneamente realizzava per la sua cittadina natale alcune copie di ritratti farnesiani (Busseto, Monte di Pietà). Di intonazione purista è La creazione di Adamo (Parma, Galleria Nazionale), con cui si aggiudicò nel 1848 il pensionato romano. A Roma rimase almeno fino al 1853, quando inviò in patria la Fondazione del Monte di Pegno di Busseto (Busseto, Monte di Pietà). Nel 1856 si trasferì a Torino, dove insegnò per un triennio al collegio Nazionale e partecipò alle esposizioni della Promotrice (1861, Madonna Cia o Marzia degli Ubaldini; 1862, La moglie di Giobbe). Passato a Milano, insegnò all’Accademia Militare. Di memoria hayeziana è Ritratto della moglie nelle vesti di Ofelia (Busseto, teatro Civico), forse identificabile con una Ofelia presentata a Brera nel 1863 e più volte replicata. Fatto ritorno a Busseto nel 1865, decorò il teatro locale (Commedia, Tragedia, Melodramma e Dramma Ro-mantico) e nel 1873 la biblioteca. Mantenne sempre stretti i rapporti con l’ambiente lombardo: nel 1869 espose a Brera II mattino e Aminta e Silvia, nel 1871 dipinse sulle pareti della chiesa di Limbiate (Milano) l’Annunciazione e la Natività e l'anno dopo presentò, sempre a Milano, alcuni quadretti d’ispirazione shakespeariana (Puck, Ariel, Oberon, Titania, Busseto, Museo Civico e teatro Verdi).