Lanfredini Alessandro *
Firenze 1823 - Siena 1900
Allievo di G. Bezzuoli all’Accademia di Firenze, condivise le forti istanze di rinnovamento che misero in fermento l'istituto all’inizio degli anni '40. Nonostante la sua posizione polemica venne premiato più volte (fra l’altro, nel 1844, per Dante che di commissione di Guido da Polenta si presenta come ambasciatore alla Repubblica veneta). Amico fin da questi anni di A. Tricca, che lo ritrasse più volte in caricatura, fu tra i primi e più costanti frequentatori del Caffè Michelangiolo. Alla Promotrice di Firenze del 1853, e subito dopo anche a quelle di Genova e di Torino, cominciò a esporre soggetti di genere storico e letterario, cari alla cultura di tradizione romantica. Fra i suoi temi prediletti, spesso tratti da romanzi di T. Grossi e di G. Prati, compaiono anche aneddoti connessi alla vita di artisti come Giovanni Mannozzi da San Giovanni nella sua primavera artistica (1858) e I primi anni di Domenico Passignano detto Passaognuno pittore fiorentino (1859) , inviati nel 1861 alla I Esposizione Nazionale di Firenze. Nel 1859 partecipò al concorso Ricasoli con I coscritti italiani del reggimento Sigismondo, trovati morti sul campo di Magenta (Firenze, Galleria d'Arte Moderna di Palazzo Pitti). Ai primi anni '60 appartiene anche un altro tema risorgimentale, Il padre di Ugo Bassi (presentato a Milano e a Torino nel 1863), a cui seguì nel 1865 La fucilazione di Ugo Bassi (già a Firenze, Museo del Risorgimento). In quel periodo G. Boldini eseguì il suo ritratto, insieme a quelli di alcuni macchiaioli. Con l'avanzare del secolo si aggiunsero al suo repertorio, seppur rari, i soggetti di genere (Fiore del pensiero, esposto a Torino nel 1884).