Gioli Francesco *
San Frediano a Settimo (Pisa) 1846 - Firenze 1922
Dopo aver frequentato l’Accademia pisana, studiò a Firenze con E. Pollastrini e A. Ciseri. Esordì nel 1869 a Pistoia con Carlo Emanuele di Savoia che caccia l’ambasciatore spagnolo e nel 1870 presentò all'Esposizione Nazionale di Parma Angelus Domini. Grazie alla vicinanza con T. Signorini e G. Fattori indirizzò presto i suoi interessi alla pittura dal vero di soggetto campestre: nel 1873 inviò a Vienna Incontro in Maremma (Firenze, Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti), riproposto nel 1875 a Parigi, dove l’artista si recò per l’occasione in compagnia di Fattori, di E. Ferroni e di N. Cannicci. Il soggiorno gli consentì di ap-profondire la sua conoscenza della pittura agreste francese. Nel 1878, sempre a Parigi, espose Passa il viatico; nel 1881 presentò all’Esposizione Nazionale di Milano II guado e Mietitura e nel 1883, a Roma, Passa la processione (Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna), Mater dolorosa, Tipi toscani e Lo spaccapietre. I suoi paesaggi e i soggetti contadini pacati e affabili, divennero esemplari nel Naturalismo toscano, in cui si prediligevano temi gentili e soffusi di nostalgia per esprimere il disagio esistenziale nei confronti dell’avanzare del progresso. Intorno al Novecento orientò la sua maniera verso espressioni attente alla resa luministica e atmosferica in senso impressionistico, aggiornandola sugli esempi della pittura internazionale osservati alle biennali veneziane (Tramonto d'autunno, 1902, coll. privata; Vecchi suoni, 1914, Roma, Galleria Comunale d’Arte Moderna). Insegnò all’Accademia di Bologna dal 1888 e dal 1889 anche a quella di Firenze. Nel 1914 la Biennale di Venezia gli riservò una sala individuale, con più di cinquanta opere.La moglie, Matilde Bartolomei (1848-1932), studiò disegno con A. Tricca e in seguito pittura con L. Bechi. Donna colta e cordiale, fu amica degli artisti e degli scrittori che frequentavano la sua casa a Firenze e a Fauglia, nel Pisano. Trattò spesso temi femminili di pacato naturalismo in quadri di soggetto agreste.