Gallamini Domenico*
Faenza (Ravenna) 1774 - 1846
Fu uno degli artisti più attivi della Faenza di primo Ottocento e la sua opera mostra profonde radici nelle decorazioni faentine di F. Giani. Formatosi presso la bottega di G. Zauli, fu suo aiutante dopo l'istituzione della Scuola di Disegno. Probabilmente fra il 1811 e il 1812 soggiornò a Roma, dove guardò in particolare all’opera di V. Camuccini: alcune tele dipinte negli anni successivi rivelano infatti un'adesione alla poetica del maestro romano (Bruto condanna a morte i figli, Faenza, Pinacoteca Civica). Nelle decorazioni a fresco, realizzate in numerosi palazzi faentini (fra gli altri in quelli Cavina e Zauli), si scorge invece la compiuta adesione allo stile e al cromatismo di Giani, anche se in una versione più pacata. Dopo il 1830 si avvicinò al Romanticismo storico (Incredulità di San Tommaso, 1830 ca., Faenza, Pinacoteca Civica).