Cima Luigi *
Villa di Mel (Belluno) 1860 - 1944
Dopo l’esordio nel 1876 all'Esposizione Nazionale di Milano con Interno della basilica di San Marco, si iscrisse all'Accademia di Venezia dove seguì i corsi di G. Favretto e P. Molmenti; dal 1880 al 1882 figurò tra gli allievi di E. De Blaas ed espose i primi paesaggi alla mostra veneziana del 1881. La sua vasta produzione pittorica, costituita in parte da dipinti di dimensioni ridotte, almeno fino agli inizi del Novecento risentì della lezione ciardiana e favrettiana e fu per lo più ispirata al paesaggismo veneto percepito con genuina immediatezza e trattato con semplicità compositiva, dalla tavolozza chiara e brillante (Il ritorno dal pascolo, esposto a Torino nel 1884, Roma, Galleria Nazionale d'Arte Moderna). In un intenso percorso espositivo ottenne consensi alle mostre di Genova (1887, Un canale a Venezia), a Monaco (1889, Il ritorno delle Sel-ve), a Milano (1889, Primi sintomi, Addio), a Venezia (1887, Estate, Angoscia materna, Aprile, Beniamino, 1895, Vacche alla pozza, Nevicata; 1897, I fabbri), a Torino (1898, Alla sagra del villaggio). Amareggiato per l’esclusione dalla Biennale veneziana del 1903, vi espose ancora nel 1905 (L'inverno) ma poi si ritirò nel paese natale e non partecipò più alle esposizioni. Cima affrontò anche soggetti di animali, nature morte e composizioni religiose.