Dizionario degli Artisti

Qui di seguito sono elencati gli artisti censiti nella Banca dati dell'Istituto Matteucci. Ad ogni nome corrisponde una serie di dipinti archiviati, di cui l'Istituto, dietro richiesta, è in grado di trasmettere copia della relativa scheda. Ciò risponde alla volontà di mettere a disposizione di studiosi, mercanti d’arte, collezionisti o semplici appassionati uno strumento agile e efficace per soddisfare le diverse esigenze legate al mondo dell’arte, prima fra tutte l’approfondimento dell’attività di pittori, scultori, incisori, fotografi etc. Il “Dizionario degli artisti” si propone, quindi, come repertorio ragionato di nomi, talvolta accompagnati, se contrassegnati da asterisco, da biografia e da alcuni esempi di firma.


Le biografie sono tratte dal Dizionario degli artisti curato da Cristina Bonagura, parte integrante dell’opera Pittori & pittura dell’Ottocento italiano (1996-1997) coordinata da Giuliano Matteucci con la collaborazione di Paul Nicholls  e realizzata dalle Redazioni Grandi Opere dell’Istituto Geografico De Agostini, alle quali va il sincero ringraziamento dell'Istituto Matteucci per aver autorizzato la diffusione in rete dei testi.

Carmignani Giulio *

CARMIGNANI GIULIO
Parma 1813 - 1890
Appartenente a una nota famiglia di tipografi, studiò in un primo tempo (dal 1821 al 1829 ca.) materie umanistiche al collegio Lalatta di Parma. Assunta nel 1837 la direzione della tipografia Carmignani (fino al 1862), probabilmente seguì in forma privata le lezioni di paesaggio di G. Boccaccio, che nel 1850 sostituì per breve tempo all’Accademia di Parma. Nel 1852 fu consigliere della neonata Società di Incoraggiamento dove espose quasi ininterrottamente dal 1860 al 1887. Il tratto definito e cristallino, le piccole pennellate, la costruzione calibrata e la luminosità diffusa dei suoi paesaggi (Un tramonto dopo la pioggia, 1864, Parma, Galleria Nazionale) avvicinano le opere di questi anni a G. B. de Gubernatis. Soluzioni più spiccata- mente vicine a certo romanticismo sentimentale (Paesaggio di montagna con la croce, 1845, coll. privata) riportano al primo A. Fontanesi, mentre nelle prove su temi legati al Romanticismo storico si fa sentire il richiamo a M. d'Azeglio (I montanari dell'Appennino toscano annientano nel 1358 al Palo della Scaletta la compagnia di ventura e fanno prigioniero il conte Lando che la comandava, 1845-1848, esposto a Parma nel 1870, coll. privata). Attraverso il figlio Guido, a Parigi nel 1857, si aggiornò sulle novità dei barbizonniers (Vento autunnale, 1866 ca., Comune di Zibello, Parma). Dopo il 1862, di ritorno da un viaggio a Napoli (testimoniato da alcuni taccuini conservati a Melzo, Milano, coll. E. Carmignani), mutò il suo linguaggio verso soluzioni più vicine alla Scuola di Posillipo (Parma dal torrente, 1867, esposto a Parma nel 1868, coll. privata). Un viaggio in Svizzera nel 1874 è documentato da diverse tele esposte in quell'anno alla Società d’Incoraggiamento (Svizzera. Torrente dopo la pioggia, Comune di San Pietro in Cerro, Piacenza). Forse a causa di una grave forma di tremito alle mani, intorno al 1882 fu costretto ad abbandonare la pittura, dedicandosi solo a studi letterari e alla poesia.
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