Carattoli Giuseppe*
Perugia 1783 - Roma 1850
Esponente di una famiglia di artisti trasse profitto dalla lezione romana di G. Landi e di V. Camuccini, così come della lunga frequentazione di J. B. Wicar, per infondere alla propria interpretazione dei modelli neoclassici uno slancio vitalissimo e destinato a riflettersi su tutta la sua opera. Nella sua produzione, in buona parte conservata presso l'Accademia perugina, Carattoli affrontò sia i soggetti sacri (Tobia e l'Angelo, 1812, Perugia, Chiesa della Misericordia; Deposizione, 1835) sia il recupero di tematiche di storia antica (La morte di Virginia, 1810 ca.), alimentando anche una mirata attività di copista (La sacra Famiglia, da G. Landi, 1814); il suo linguaggio oscilla fra motivi di ispirazione cinque-secentesca e colte citazioni da J. L. David, raggiungendo una convincente forza espressiva nella ritrattistica (Il cardinale F. Cesarei, 1817).