Caimi Giacomo Antonio *
Sondrio 1811 - Milano 1878
Pur mantenendo i legami con la terra d’origine, dove lavorò a lungo sia come frescante sia come ritrattista, fu specialmente attivo nell'orbita dell’ambiente accademico milanese. Allievo a Brera fra il 1828 e il 1839 di L. Sabatelli, poi socio onorario e, dal 1860 segretario e professore di storia dell’arte, espose regolarmente per una ventina d’anni alle mostre annuali braidensi tele di soggetto storico (1845, Raffaello affidato al Perugino; 1859, Frate Benedetto da Fojano) e di genere. Nella ritrattistica Caimi seguì una impostazione derivata da F. Hayez (Ritratto di Pietro Martire Rusconi, Sondrio, Museo Civico) con alcune concessioni alla minuzia descrittiva (Marietta Brambilla, Milano, Museo Teatrale alla Scala). Fu anche scultore e musicista e a lui si deve il saggio Delle arti del disegno e degli artisti nelle provincie di Lombardia dal 1777 al 1862.