Cagnoni Amerino *
Milano 1853 - 1923
Grazie agli incoraggiamenti di F. Vaiaperta, amico di famiglia, si iscrisse nel 1872 all'Accademia di Brera, alla scuola di pittura di G. Bertini. Apprezzato per i soggetti di genere satirico (Sgradevole incidente, Milano, Pinacoteca di Brera; Ore contate (polli), Piacenza, Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi) in cui immetteva un’ironia bonaria, che lo accomunava al gruppo degli scapigliati, fu anche vigoroso ritrattista: oltre all’incarico per la quadreria dell’Ospedale Maggiore di Milano (Antonia Longhi, 1888), ritrasse i benefattori dell’Orfanotrofio maschile, dell'istituto dei Ciechi e dell’Ospedale di Varese. Esponente attivo della Famiglia Artistica raccolse, nell’arco della sua carriera, due premi Mylius (1881, Mantegna; 1886, Sgradevole incidente), un premio Fumagalli (1883, Maggio) e un premio Canonica (Tristi rimembranze, Milano, Pinacoteca di Brera). Usò anche il pastello (Reverie, Milano, Galleria d’Arte Moderna), e svolse attività di illustratore presso importanti riviste (Guerrin Meschino, L'Illustrazione Italiana, Ars et Labor).