Burchi Augusto *
Firenze 1853 - 1919
Avviato all’arte da G. Bianchi, nel 1871 affiancò il maestro nella decorazione di edifici fiorentini (sala del Consiglio in Palazzo Vecchio, Villa della Petraia, Palazzo Medici-Riccardi). Dopo una collaborazione con F. Andreotti nella sala del Consiglio Provinciale di Cosenza tornò a lavorare col Bianchi a Firenze in Palazzo Ginori e nella Villa del Salviatino a Majano. Negli anni '80 lavorò nei palazzi Strozzi, Guadagni, Bastogi e nella Villa Salimbeni a Dicomano. Delle opere da cavalletto si ha notizia dalle esposizioni fiorentine (Natura morta, Studio dal vero, 1878). Nella maturità Burchi gestì una bottega di arti applicate, dove si formarono G. Bargellini e G. Chini.