Bruschi Domenico *
Perugia 1840 - Roma 1910
Allievo del purista S. Valeri presso l'Accademia di Belle Arti di Perugia, esordì giovanissimo nella propria città con alcune decorazioni nella chiesa di San Pietro (1857). Partecipe dei moti del 1859, nello stesso anno visitò Venezia e Firenze dove, a contatto con S. Ussi, si aggiornò sulle ricerche nel campo della pittura storica. Nel 1861 espose a Firenze II dispotismo rovesciato dalla Giustizia. Dopo una lunga parentesi a Londra (1862-1868) si stabilì a Roma, chiamato a ricoprire la cattedra di ornato all’istituto di Belle Arti, mentre otteneva numerosi incarichi nella stessa capitale, da Perugia e dalla Sardegna. Un tono di ufficiale retorica scandisce le grandi imprese degli anni '70 (fra gli altri, gli interventi nel Palazzo della Provincia a Perugia e quelli nei palazzi di Montecitorio, del Quirinale, del Senato e della Consulta a Roma; nel Palazzo della Provincia a Sassari e in quello di Cagliari). L’evoluzione del suo linguaggio è esemplificata dalla decorazione dell’oratorio della Santissima Annunziata a Perugia (1878-1901): l’opera, lungamente elaborata, all’inizio presenta elementi puristi, per accogliere poi suggestioni veriste di matrice napoletana, fino a impreziosirsi di venature preraffaellite e di un brillante orientalismo alla Fortuny. Pittura alla moda, quella del Bruschi, svolta in modi disinvolti nella decorazione religiosa (1869, Perugia, chiesa di San Domenico; 1875-1878, Roma, chiesa dei SS. Apostoli; 1876-1877, Perugia, Duomo; 1880, Perugia, Episcopio) ma anche nel repertorio dell’omamentazione teatrale e nei sofisticati abbellimenti di nobili dimore (palazzi Baldelli- Bombelli e Salvatori a Perugia). Dopo la presentazione alI'Esposizione perugina del 1899 di Sorgente (Perugia, Accademia di Belle Arti) vicina ai modi di N. Costa o A. De Carolis, nelle prove degli ultimi anni attinse alle cadenze liberty (interventi in Palazzo Cesaroni, Perugia, con A. Brugnoli, 1903) mentre tornò alle tematiche storiche nella pittura da cavalletto (I Galli davanti ai senatori romani, esposto a Venezia nel 1905).