Dizionario degli Artisti

Qui di seguito sono elencati gli artisti censiti nella Banca dati dell'Istituto Matteucci. Ad ogni nome corrisponde una serie di dipinti archiviati, di cui l'Istituto, dietro richiesta, è in grado di trasmettere copia della relativa scheda. Ciò risponde alla volontà di mettere a disposizione di studiosi, mercanti d’arte, collezionisti o semplici appassionati uno strumento agile e efficace per soddisfare le diverse esigenze legate al mondo dell’arte, prima fra tutte l’approfondimento dell’attività di pittori, scultori, incisori, fotografi etc. Il “Dizionario degli artisti” si propone, quindi, come repertorio ragionato di nomi, talvolta accompagnati, se contrassegnati da asterisco, da biografia e da alcuni esempi di firma.


Le biografie sono tratte dal Dizionario degli artisti curato da Cristina Bonagura, parte integrante dell’opera Pittori & pittura dell’Ottocento italiano (1996-1997) coordinata da Giuliano Matteucci con la collaborazione di Paul Nicholls  e realizzata dalle Redazioni Grandi Opere dell’Istituto Geografico De Agostini, alle quali va il sincero ringraziamento dell'Istituto Matteucci per aver autorizzato la diffusione in rete dei testi.

Bonazza Luigi *

BONAZZA LUIGI
Arco (Trento) 1877 - Trento 1965
Tra il 1893 e il 1897 frequentò l’istituto Elisabettino di Rovereto e nel 1897 si iscrisse alla Ho-chkunstgewerbeschule di Vienna dove fu allievo di F. Matsch. Questa esperienza influenzerà tutta la sua vita artistica, legandolo fortemente al simbolismo di G. Klimt, nelle molteplici attività di pittore, decoratore murale e incisore. Diplomatosi nel 1901, continuò a vivere a Vienna, dove lavorò come ritrattista e illustratore; degli anni viennesi sono anche alcune delle opere che lo resero noto: La leggenda d'Orfeo (1904, Trento, Museo d'Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto), apparsa al pubblico all’Esposizione Internazionale di Milano del 1906 e alla Mostra della Secessione del 1907; e le tavole Jovis Amores, anch’esse di soggetto simbolico-mitologico. Solo nel 1912,nominato professore ordinario della Scuola Reale Superiore di Trento, l’artista rientrò nella provincia natale, per trasferirsi poi a Milano dove aprì uno studio e per qualche tempo lavorò come disegnatore d’aerei presso le officine Caproni. A Trento tornò nel 1918 per insegnare e riprendere il progetto decorativo della sua casa, lavoro che lo assorbirà per decenni.
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