Bigioli Filippo *
San Severino Marche (Macerata) 1798 - Roma 1878
Figlio dello scultore Venanzio, apprese dal padre i primi rudimenti del disegno e nel 1819 si trasferì a Roma per frequentare l’Accademia di San Luca, dove si fece notare per le doti di disegnatore e copista. Per qualche tempo frequentò lo studio di J. B. Wicar. Svolse la sua attività fra Roma e le Marche, trovando sostegno da parte dello storico G. Ranaldi, suo concittadino. Della vasta produzione di quadri sacri per la città natale fa parte Concezione, Sant'Agostino, San Severino e San Pacifico per la Cattedrale (1840, esposta nella sala di Piazza del Popolo a Roma nel 1845); nel 1840 gli venne commissionata da Andrea di Fossombrone una pala per la chiesa di San Bernardino a Urbino. A Roma partecipò alle più importanti imprese decorative del tempo, dalla basilica Ostiense alle residenze Torlonia, dove espresse la sua adesione ai modelli raffaelleschi. Nella Pinacoteca di San Severino sono conservati dipinti di soggetto storico e di genere (Autoritratto, Raffaello e la Fornarina, Passeggiata al Pincio). L'artista realizzò inoltre delle tavole per volumi di edizioni pregiate, fra le quali II perfetto leggendario (1841); prese parte alla Galleria Dantesca di Gentilucci con 24 tele (1854-1860) e alla Galleria Shakesperiana con alcuni bozzetti. Fu membro dell'Arcadia e delle accademie di Bologna, di Milano e di Napoli.