Dizionario degli Artisti

Qui di seguito sono elencati gli artisti censiti nella Banca dati dell'Istituto Matteucci. Ad ogni nome corrisponde una serie di dipinti archiviati, di cui l'Istituto, dietro richiesta, è in grado di trasmettere copia della relativa scheda. Ciò risponde alla volontà di mettere a disposizione di studiosi, mercanti d’arte, collezionisti o semplici appassionati uno strumento agile e efficace per soddisfare le diverse esigenze legate al mondo dell’arte, prima fra tutte l’approfondimento dell’attività di pittori, scultori, incisori, fotografi etc. Il “Dizionario degli artisti” si propone, quindi, come repertorio ragionato di nomi, talvolta accompagnati, se contrassegnati da asterisco, da biografia e da alcuni esempi di firma.


Le biografie sono tratte dal Dizionario degli artisti curato da Cristina Bonagura, parte integrante dell’opera Pittori & pittura dell’Ottocento italiano (1996-1997) coordinata da Giuliano Matteucci con la collaborazione di Paul Nicholls  e realizzata dalle Redazioni Grandi Opere dell’Istituto Geografico De Agostini, alle quali va il sincero ringraziamento dell'Istituto Matteucci per aver autorizzato la diffusione in rete dei testi.

Basoli Antonio *

BASOLI ANTONIO
Castelguelfo (Bologna) 1774 - Bologna 1848
Ornatista, scenografo e decoratore, fu il maggior esponente ottocentesco della tradizionale cultura scenografica bolognese. All'Accademia Clementina fu allievo dello scenografo M. Braccioli, del paesaggista V. Martinelli e del decoratore P. Fancelli. Eccezion fatta per i giovanili soggiorni a Firenze, Roma e Milano, dove ebbe contatti con A. Sanquirico, svolse la sua attività prevalentemente a Bologna, nella cui Accademia insegnò ornato fin dal 1803. Fu autore di numerosi disegni, affreschi e dipinti a olio raffiguranti soprattutto vedute bolognesi (Fabbriche al Cavadizzo, 1826, Bologna, coll. Cassa di Risparmio di Bologna) e vedute di fantasia, spesso notturne, di interni medievaleggianti. La sua tarda produzione si arricchì di implicazioni simboliche di gusto archeologico ed esotico (come i quattro dipinti raffiguranti Le quattro parti del mondo, del 1838, esposti all’Accademia di Bologna nel 1842), presentando affinità con la linea visionaria del romanticismo inglese, conosciuto dall’artista grazie alla diffusione delle incisioni di cui fu appassionato collezionista.
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