Dizionario degli Artisti

Qui di seguito sono elencati gli artisti censiti nella Banca dati dell'Istituto Matteucci. Ad ogni nome corrisponde una serie di dipinti archiviati, di cui l'Istituto, dietro richiesta, è in grado di trasmettere copia della relativa scheda. Ciò risponde alla volontà di mettere a disposizione di studiosi, mercanti d’arte, collezionisti o semplici appassionati uno strumento agile e efficace per soddisfare le diverse esigenze legate al mondo dell’arte, prima fra tutte l’approfondimento dell’attività di pittori, scultori, incisori, fotografi etc. Il “Dizionario degli artisti” si propone, quindi, come repertorio ragionato di nomi, talvolta accompagnati, se contrassegnati da asterisco, da biografia e da alcuni esempi di firma.


Le biografie sono tratte dal Dizionario degli artisti curato da Cristina Bonagura, parte integrante dell’opera Pittori & pittura dell’Ottocento italiano (1996-1997) coordinata da Giuliano Matteucci con la collaborazione di Paul Nicholls  e realizzata dalle Redazioni Grandi Opere dell’Istituto Geografico De Agostini, alle quali va il sincero ringraziamento dell'Istituto Matteucci per aver autorizzato la diffusione in rete dei testi.

Bardinero Dario *

BARDINERO DARIO
Genova 1868 - 1909
Legato fin da giovane agli ambienti artistici, letterari e musicali della sua città, sollecitato da L. Chirtani si iscrisse nel 1886 all’Accademia Ligustica di Belle Arti, che frequentò con discontinuità fino al 1890. Dopo un breve soggiorno a Firenze, esordì a Genova alla Promotrice del 1896, ritornandovi ancora, con alcuni paesaggi, negli anni successivi (fino al 1904). Spirito inquieto e tormentato, partecipò attivamente al dibattito artistico e culturale della sua epoca (aderì alla “Famiglia Artistica” genovese) ma, nonostante l’aggiornamento, la sua produzione si presenta piuttosto diversificata per qualità, oscillando fra Impressionismo, Simbolismo ed Espressionismo. Tentò anche la pittura parietale con affreschi, legati a modi puristi, nella chiesa di San Bartolomeo di Busonengo a Sori (1898) e con quelli in Palazzo Gambaro in via Garibaldi a Genova. Come incisore collaborò alla rivista Iride (1890), di cui disegnò una copertina in forme liberty, e partecipò alla Mostra del Bianco e Nero del 1905. Nei paesaggi e nei ritratti, la maggior parte dei quali, non datati, si conserva in collezioni private, conseguì talvolta risultati di grande originalità, sia nella scelta dei colori accesi sia nella tendenza a disfare le immagini, caricate di forti valori espressivi e psicologici.
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