Dizionario degli Artisti

Qui di seguito sono elencati gli artisti censiti nella Banca dati dell'Istituto Matteucci. Ad ogni nome corrisponde una serie di dipinti archiviati, di cui l'Istituto, dietro richiesta, è in grado di trasmettere copia della relativa scheda. Ciò risponde alla volontà di mettere a disposizione di studiosi, mercanti d’arte, collezionisti o semplici appassionati uno strumento agile e efficace per soddisfare le diverse esigenze legate al mondo dell’arte, prima fra tutte l’approfondimento dell’attività di pittori, scultori, incisori, fotografi etc. Il “Dizionario degli artisti” si propone, quindi, come repertorio ragionato di nomi, talvolta accompagnati, se contrassegnati da asterisco, da biografia e da alcuni esempi di firma.


Le biografie sono tratte dal Dizionario degli artisti curato da Cristina Bonagura, parte integrante dell’opera Pittori & pittura dell’Ottocento italiano (1996-1997) coordinata da Giuliano Matteucci con la collaborazione di Paul Nicholls  e realizzata dalle Redazioni Grandi Opere dell’Istituto Geografico De Agostini, alle quali va il sincero ringraziamento dell'Istituto Matteucci per aver autorizzato la diffusione in rete dei testi.

Bagetti Giuseppe Pietro *

BAGETTI GIUSEPPE PIETRO
Torino 1764 - 1831
A Torino, dopo gli studi di composizione musicale con G. B. Ottani, si dedicò a quelli di architettura civile. Frequentò anche lo studio del disegnatore bolognese P. G. Palmieri, perfezionandosi nella tecnica dell'ac-querello: acquisita una straordinaria perizia nel disegno topografico, nel 1793 fu nominato da Vittorio Amedeo III «regio disegnatore di vedute e paesi». Dal 1796, con l'arrivo dei francesi, fu accreditato presso la nuova amministrazione, seguendo gli spostamenti delle armate come ingénieur géographe artiste: ne nacquero le vedute, i disegni e la serie di acquerelli con la tersa e pittoresca documentazione delle campagne napoleoniche, in Piemonte, in Veneto e in Germania, oggi conservati a Parigi, a Versailles e a Torino. In seguito soggiornò a lungo a Parigi, dove nel 1811 fu insignito della Legion d’Onore e ottenne la medaglia d'oro al Salon del 1812. Parallelamente coltivò la pittura di paesaggio (Paesaggio montagnoso con insenature presso la costa, ante 1808, Torino, Accademia Albertina) e partecipò alle esposizioni torinesi del 1805, 1820 e 1832. Con la Restaurazione fece ritorno a Torino, incaricato di eseguire una serie di dipinti con i fatti d'arme gloriosi di casa Savoia per Vittorio Emanuele I (Assalto alla città di San Quintino, ante 1822, Torino, Palazzo Reale) e di paesaggi d'invenzione per Carlo Felice (La Sacra di San Michele, ante 1830, Torino, Palazzo Reale). Nel 1822 divenne insegnante della Reale Accademia di Belle Arti; nel 1826 fu insignito dell’ordine Mauriziano e nel 1827 pubblicò il trattato Analisi dell'unità d'effetto nella Pittura e della imitazione nelle Belle Arti.
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