Avondo Giovanni*
Balmuccia (Vercelli) 1763 - 1829
Allievo di R. Orgiazzi alla Scuola di Disegno di Varallo Sesia e poi di L. Pécheux all'Accademia Albertina di Torino, fu uno degli ultimi eredi della tradizione di frescanti e decoratori valsesiani del Settecento e, insieme a G. De Dominici e M. Cusa, uno dei protagonisti del primo Ottocento. Attivissimo, fu operoso in Valsesia (affreschi nella basilica del Sacro Monte a Varallo; Assunta, Evangelisti, 1800, nella chiesa della Colma di Valdug gia), nel novarese, nel biellese (affreschi della Via Crucis, 1825, alla Madonna della Brughiera in Trivero) e in Svizzera: le sue numerosissime opere sono segnate da un fare spigliato, grandiosità di impianto e colori brillanti. La Pinacoteca Civica di Varallo conserva I ‘Autoritratto e una Ve-duta di Varallo col ponte sul Mastallone, fresca pagina di cronaca paesana. Ebbe tre figli: Francesco, formatosi all’Accademia di Brera a Milano, è rappresentato da un Autoritratto nella Pinacoteca di Varallo; Giuseppe Antonio, che studiò con il padre e poi all’Accademia Albertina di Torino, si dedicò insieme ai fratelli alla decorazione di soggetto sacro (affreschi nel presbiterio della Parrocchiale di Foresto, 1848; ciclo di affreschi nella chiesa di Pont di Beauvoisin, in Savoia); Lorenzo, fra i tre la figura di maggiore rilievo, studiò con il padre e poi all’Accademia Albertina, e sviluppò uno stile personale riprendendo temi e ico-nografie dagli affreschi di G. Ferrari (affreschi nella Parrocchiale di Campertogno; Deposizione nella chiesa d'Invozio di Valduggia, 1851; Autoritratto, Varallo, Pinacoteca Civica).