Dizionario degli Artisti

Qui di seguito sono elencati gli artisti censiti nella Banca dati dell'Istituto Matteucci. Ad ogni nome corrisponde una serie di dipinti archiviati, di cui l'Istituto, dietro richiesta, è in grado di trasmettere copia della relativa scheda. Ciò risponde alla volontà di mettere a disposizione di studiosi, mercanti d’arte, collezionisti o semplici appassionati uno strumento agile e efficace per soddisfare le diverse esigenze legate al mondo dell’arte, prima fra tutte l’approfondimento dell’attività di pittori, scultori, incisori, fotografi etc. Il “Dizionario degli artisti” si propone, quindi, come repertorio ragionato di nomi, talvolta accompagnati, se contrassegnati da asterisco, da biografia e da alcuni esempi di firma.


Le biografie sono tratte dal Dizionario degli artisti curato da Cristina Bonagura, parte integrante dell’opera Pittori & pittura dell’Ottocento italiano (1996-1997) coordinata da Giuliano Matteucci con la collaborazione di Paul Nicholls  e realizzata dalle Redazioni Grandi Opere dell’Istituto Geografico De Agostini, alle quali va il sincero ringraziamento dell'Istituto Matteucci per aver autorizzato la diffusione in rete dei testi.

Armenise Raffaele *

ARMENISE RAFFAELE
Bari 1852 - Milano 1925
Formatosi nella città natale presso il pittore N. Zito, si trasferì nel 1869 a Napoli per frequentare l'istituto di Belle Arti. Presente dal 1872 alle promotrici napoletane, nel 1875 vi espose II maresciallo d'Ancre o II favorito (Bari, Pinacoteca Provinciale); nello stesso anno aprì uno studio a Capodimonte avviando una fortunata produzione di genere sulla scia di M. Fortuny. Trasferitosi a Milano nel 1881 per collaborare allo stabilimento oleografico del suocero U. Borzino mantenne, negli anni seguenti, una costante presenza espositiva. Con una fertile attività di illustratore contribuì a diffondere il suo inesauribile repertorio di monaci gaudenti e armigeri, spesso su formule vicine a Meissonier, o di figure tratte dalle fotografie di G. Conrad. Pittore-decoratore di talento, eseguì gli affreschi nella Villa Bernasconi a Mendrisio e, per il teatro Petruzzelli di Bari, il sipario (L'ingresso del doge Pietro Orseolo II a Bari nel 1002, 1899- 1901, perduto), le decorazioni della cupola (Il carro di Tespi, La corsa romana, Il torneo medioevale, La corrida, perduti), dei soffitti del foyer e del Circolo Unione (1901-1903). Si dedicò anche al ritratto e al paesaggio, dove riprese soprattutto la sua terra.
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