Angelini Luigi*
Attivo a Napoli fra il 1827 e il 1840
Figlio del pittore Costanzo, seguì l'insegnamento paterno assimilandone la rigorosa grafia neoclassica. Nel 1830 era professore onorario dell'Accademia di Belle Arti di Napoli e nello stesso anno espose alla Mostra Borbonica una Comunione di san Gerolamo (copia dal Domenichino) e una tela raffigurante Alessandro giovinetto che fa domare il Bucefalo. Questa tela, insieme a quella rappresentante Alessandro che giura odio ai Greci e ai Persiani, fa parte del ciclo di sei sovrapporte monocrome nella sala di Alessandro Magno della Reggia di Caserta. I due dipinti, commissionati al pittore nel 1827 dalla restaurata monarchia bor-bonica, si integrano, con effetti volutamente plastici, con l'intera decorazione della sala, nella quale ebbe un ruolo chiave il fratello del pittore, Tito. Nel 1840 partecipò all’Esposizione Reale con una Caccia di fiere, e nello stesso anno vedeva la luce il dipinto Le migliori pitture della Certosa di Napoli disegnate e pub-blicate dal pittore L. Angelini e illustrate da R. Liberatore.