Dizionario degli Artisti

Qui di seguito sono elencati gli artisti censiti nella Banca dati dell'Istituto Matteucci. Ad ogni nome corrisponde una serie di dipinti archiviati, di cui l'Istituto, dietro richiesta, è in grado di trasmettere copia della relativa scheda. Ciò risponde alla volontà di mettere a disposizione di studiosi, mercanti d’arte, collezionisti o semplici appassionati uno strumento agile e efficace per soddisfare le diverse esigenze legate al mondo dell’arte, prima fra tutte l’approfondimento dell’attività di pittori, scultori, incisori, fotografi etc. Il “Dizionario degli artisti” si propone, quindi, come repertorio ragionato di nomi, talvolta accompagnati, se contrassegnati da asterisco, da biografia e da alcuni esempi di firma.


Le biografie sono tratte dal Dizionario degli artisti curato da Cristina Bonagura, parte integrante dell’opera Pittori & pittura dell’Ottocento italiano (1996-1997) coordinata da Giuliano Matteucci con la collaborazione di Paul Nicholls  e realizzata dalle Redazioni Grandi Opere dell’Istituto Geografico De Agostini, alle quali va il sincero ringraziamento dell'Istituto Matteucci per aver autorizzato la diffusione in rete dei testi.

Amus Eugenio *

AMUS EUGENIO
Brescia 1834 - Bordeaux 1899
Avviato agli studi artistici da F. Joli e G. Rottini, li proseguì all’Accademia di Brera a Milano, con F. Hayez. Presto indirizzò le proprie scelte verso il paesaggio di ispirazione romantica, con riferimenti ai paesisti olandesi; nelle opere dei primi anni è avvertibile il richiamo alle solenni vedute di G. Renica (Paesaggio con vette rocciose, coll. privata), anche se sono già evidenti scelte più personali nell’uso del colore. Il corso della sua esistenza appare esemplare dell’ideale romantico: attore dilettante in una compagnia di comici, nel '59 partecipò come volontario alla seconda guerra d’Indipendenza e alla campagna garibaldina, fermando quell’esperienza nel dipinto Un punto della Valtellina con Garibaldi e i suoi volontari (esposto a Firenze nel 1861). Di nuovo con Garibaldi nel 1860 e nel 1870, viaggiò in Spagna, Inghilterra e in America, per stabilirsi poi a Bordeaux dove riprese l’attività di paesaggista. Da questo momento la sua maniera si fece più descrittiva e riflessiva; in seguito divennero più evidenti l’ attenzione allo studio della luce e un chiaro debito verso la pittura francese (Paesaggio con figure, Marina, Brescia, Pinacoteca Tosio Martinengo). Mantenne i rapporti con la sua città, dove tornò per brevi soggiorni durante i quali eseguì ritratti (Ritratto di Francesco Rovetta) e partecipò alle esposizioni della Società d'Arte con paesaggi della costa bretone. La sua opera contribuì alla sprovincializzazione della pittura locale e notevole fu il suo influsso, fra gli altri, su F. Rovetta.

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