Dizionario degli Artisti

Qui di seguito sono elencati gli artisti censiti nella Banca dati dell'Istituto Matteucci. Ad ogni nome corrisponde una serie di dipinti archiviati, di cui l'Istituto, dietro richiesta, è in grado di trasmettere copia della relativa scheda. Ciò risponde alla volontà di mettere a disposizione di studiosi, mercanti d’arte, collezionisti o semplici appassionati uno strumento agile e efficace per soddisfare le diverse esigenze legate al mondo dell’arte, prima fra tutte l’approfondimento dell’attività di pittori, scultori, incisori, fotografi etc. Il “Dizionario degli artisti” si propone, quindi, come repertorio ragionato di nomi, talvolta accompagnati, se contrassegnati da asterisco, da biografia e da alcuni esempi di firma.


Le biografie sono tratte dal Dizionario degli artisti curato da Cristina Bonagura, parte integrante dell’opera Pittori & pittura dell’Ottocento italiano (1996-1997) coordinata da Giuliano Matteucci con la collaborazione di Paul Nicholls  e realizzata dalle Redazioni Grandi Opere dell’Istituto Geografico De Agostini, alle quali va il sincero ringraziamento dell'Istituto Matteucci per aver autorizzato la diffusione in rete dei testi.

Allason Ernesto *

ALLASON ERNESTO
Torino 1822 - 1869
Dal 1843 frequentò l’Accademia Albertina dove fu allievo di C. Piacenza che lo educò alla cultura naturalista e al genere di paesaggismo importato da A. Calame: questo influsso è riconoscibile soprattutto nell'attenzione al vero e nell’atmosfera raccolta dei suoi dipinti. Trovato comunque un personale percorso di ricerca negli effetti di luce e di colore, rappresentò con finitezza valli alpine e scorci della campagna piemontese (La valle dell’Orco, Torino, Galleria Civica d'Arte Moderna). Partecipò con continuità, dal 1848 al 1868, alle esposizioni della Società Promotrice di Belle Arti di Torino e la società stessa acquistò fra il 1853 e il 1865 dieci suoi quadri: Le rive del Bormida (1853), Veduta presa sulle Alpi (1854), Paesaggio d'invenzione (1855), L'autunno - d'invenzione (1857), Vicinanze di Andorno (1858), Boscaglie presso il Sangone (1859), Pianura sotto la pioggia (1860), Faggi nella valle di Fobello (1861), Tramonto nelle Alpi (1863), Dintorni di Ivrea (1865). Dal 1866, con la presentazione della sua opera più significativa, La casa degli armenti, prese posto fra i paesaggisti più apprezzati. Dal 1850 al 1865 inviò opere anche alle esposizioni di Genova (Paesaggio con lago, 1850; Valle di Oulx, 1855; Spiaggia di Savona, 1863) e di Milano (Faggi a Fobello,1860); e numerose ne comparvero alla Retrospettiva torinese del 1892 (Ghiacciaio della Levanna, 1864, Torino, Palazzo Reale). Furono suoi allievi, oltre ai cugini Silvio e Ugo, E. Bertea, M. Panissera di Veglio, presidente della Promotrice e dell’Accademia Albertina, e Margherita di Savoia che nel 1868, divenuta regina, lo insignì di una onorificenza.
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