Zattera Giuseppe*
ZATTERA GIUSEPPE
Legnago (Verona) 1825 - Modena 1891
Ottenne di poter studiare all'Accademia Atestina di Modena, dal 1842 al 1850, a spese del duca Francesco IV. In quegli anni si mise in luce con quadri storici presentati alle mostre della Società di Incoraggiamento (1847, Tasso si presenta a Sorrento alla sorella) e nel 1855 partecipò con Azzo VII alla galleria degli Estensi medioevali, impresa guidata da A. Malatesta. Al maestro rimandano anche gli esordi della sua cospicua produzione devozionale (pala d'altare per la chiesa dell'Osservanza di Cesena, 1854; San Pasquale Baylon, oggi nella chiesa di Santa Maria delle Assi di Modena) che proseguì anche nell’area di Reggio nell'Emilia (San Francesco di Sales, 1860, chiesa di San Francesco) e nel Veronese (Santissima Trinità e Santi, duomo di Villafranca, Verona). Dagli anni '60 coltivò anche la ritrattistica e la pittura di genere, in opere che comparvero alle mostre modenesi fino al 1884, a quelle di Firenze (1861), di Verona (1873) e di Vienna (1873, Le crestaie modenesi). Un nuovo gusto, vicino al decorativismo di età umbertina, è ravvisabile nella sua ultima produzione (La danza delle ore, Modena, Galleria Estense). Insegnò a Modena, presso la Scuola Militare (1862-1891) e presso l’Accademia (dal 1873).
Legnago (Verona) 1825 - Modena 1891
Ottenne di poter studiare all'Accademia Atestina di Modena, dal 1842 al 1850, a spese del duca Francesco IV. In quegli anni si mise in luce con quadri storici presentati alle mostre della Società di Incoraggiamento (1847, Tasso si presenta a Sorrento alla sorella) e nel 1855 partecipò con Azzo VII alla galleria degli Estensi medioevali, impresa guidata da A. Malatesta. Al maestro rimandano anche gli esordi della sua cospicua produzione devozionale (pala d'altare per la chiesa dell'Osservanza di Cesena, 1854; San Pasquale Baylon, oggi nella chiesa di Santa Maria delle Assi di Modena) che proseguì anche nell’area di Reggio nell'Emilia (San Francesco di Sales, 1860, chiesa di San Francesco) e nel Veronese (Santissima Trinità e Santi, duomo di Villafranca, Verona). Dagli anni '60 coltivò anche la ritrattistica e la pittura di genere, in opere che comparvero alle mostre modenesi fino al 1884, a quelle di Firenze (1861), di Verona (1873) e di Vienna (1873, Le crestaie modenesi). Un nuovo gusto, vicino al decorativismo di età umbertina, è ravvisabile nella sua ultima produzione (La danza delle ore, Modena, Galleria Estense). Insegnò a Modena, presso la Scuola Militare (1862-1891) e presso l’Accademia (dal 1873).