Scarabellotto Lorenzo*
SCARABELLOTTO LORENZO
Trieste ? 1796 - Rio de Janeiro (Brasile) 1852
Studiò a Trieste con P. Pupilli e con G. Camisetta, ma per la formazione di scenografo guardò a G. B. Piranesi, A. Sanquirico e T. Orsi. Alla fase giovanile appartiene la Veduta di Piazza Grande (Trieste, Museo Scaramangà). Negli anni '30, già artista maturo, eseguì numerosi interventi nella sua città natale: nel 1833- 1834 decorò Casa Hierschel con paesaggi e vedute fantastiche di impianto scenografico; con l'amico G. Gatteri dipinse il soffitto della sala del ridotto del teatro Grande (perduto) e decorò Palazzo Vucetich nel 1834. Nello stesso anno si trasferì a Roma dove lavorò al teatro Apollo, al teatro Valle e all’Argentina. Ese-guì anche numerosi paesaggi e vedute, elaborando un linguaggio che coniugava la tradizione classica e il sentimento romantico: Chiaro di luna, La Piramide di Caio Cestio (1835, Trieste, Museo Revoltella); Veduta di Roma (1836, Trieste, Museo Civico Sartorio). Per il principe A. Tor- onia lavorò nella residenza di piazza Venezia (sala alla Turca, 1836; logge al piano nobile, 1840) e nella villa di via Nomen-tana (ambienti annessi al teatro). Nel 1852 lasciò Roma per Rio de Janeiro.
Trieste ? 1796 - Rio de Janeiro (Brasile) 1852
Studiò a Trieste con P. Pupilli e con G. Camisetta, ma per la formazione di scenografo guardò a G. B. Piranesi, A. Sanquirico e T. Orsi. Alla fase giovanile appartiene la Veduta di Piazza Grande (Trieste, Museo Scaramangà). Negli anni '30, già artista maturo, eseguì numerosi interventi nella sua città natale: nel 1833- 1834 decorò Casa Hierschel con paesaggi e vedute fantastiche di impianto scenografico; con l'amico G. Gatteri dipinse il soffitto della sala del ridotto del teatro Grande (perduto) e decorò Palazzo Vucetich nel 1834. Nello stesso anno si trasferì a Roma dove lavorò al teatro Apollo, al teatro Valle e all’Argentina. Ese-guì anche numerosi paesaggi e vedute, elaborando un linguaggio che coniugava la tradizione classica e il sentimento romantico: Chiaro di luna, La Piramide di Caio Cestio (1835, Trieste, Museo Revoltella); Veduta di Roma (1836, Trieste, Museo Civico Sartorio). Per il principe A. Tor- onia lavorò nella residenza di piazza Venezia (sala alla Turca, 1836; logge al piano nobile, 1840) e nella villa di via Nomen-tana (ambienti annessi al teatro). Nel 1852 lasciò Roma per Rio de Janeiro.