Saltelli Carlo*
SALTELLI CARLO
Attivo a Napoli fra il 1855 e il 1886
L'artista, originario di Catanzaro, esordì alla Biennale napoletana del 1855 (L'eminentissimo Arcivescovo di Napoli amministra i sacramenti ad un colerico) e figurò all'ultima Mostra Borbonica del 1859 con La madre di Mosè (Napoli, Museo di Capodimonte), un dipinto d’impostazione classica, nel quale si scorgono riferimenti di gusto orientalista. Prese parte alle promotrici napoletane dal 1862 al 1875, con soggetti romantici e temi neopompeiani (1862, La Pia dei Tolomei; 1863, Il popolo napoletano nel 1646 irrompe nella camera del Viceré; 1866, Carlo V onora l'arte nello studio di Tiziano; 1875, Dama pompeiana, Masaniello). Fu anche presente alla I Esposizione Nazionale di Firenze del 1861 e a quella di Napoli del 1877; alla Mostra romana della Società degli Amatori e Cultori del 1885 inviò La preghiera ed Ego dormio et cor meum vigilat.
Attivo a Napoli fra il 1855 e il 1886
L'artista, originario di Catanzaro, esordì alla Biennale napoletana del 1855 (L'eminentissimo Arcivescovo di Napoli amministra i sacramenti ad un colerico) e figurò all'ultima Mostra Borbonica del 1859 con La madre di Mosè (Napoli, Museo di Capodimonte), un dipinto d’impostazione classica, nel quale si scorgono riferimenti di gusto orientalista. Prese parte alle promotrici napoletane dal 1862 al 1875, con soggetti romantici e temi neopompeiani (1862, La Pia dei Tolomei; 1863, Il popolo napoletano nel 1646 irrompe nella camera del Viceré; 1866, Carlo V onora l'arte nello studio di Tiziano; 1875, Dama pompeiana, Masaniello). Fu anche presente alla I Esposizione Nazionale di Firenze del 1861 e a quella di Napoli del 1877; alla Mostra romana della Società degli Amatori e Cultori del 1885 inviò La preghiera ed Ego dormio et cor meum vigilat.