Pagni Ferruccio *
PAGNI FERRUCCIO
Livorno 1866 - Torre del Lago (Lucca) 1935
Allievo a Livorno di N. Betti, dal 1886 al 1891 proseguì la sua formazione a Firenze con G. Fattori. Entrò in amicizia con P. Nomellini e A. Tommasi, ai quali rimase legato per tutta la vita. Esordì nel 1889 alla Promotrice di Firenze con due studi dal vero: Meriggio e Torre del Lago, segnati dall’impronta di Fattori. Linguaggio diverso avevano i dipinti In Contano e Sulla sera, esposti alla Mostra fiorentina del 1890-1891, dove comparvero gli esiti delle novità portate dalla Francia da A. Müller. Con i suoi paesaggi struggenti ed evocativi eseguiti con tecnica divisa e fondati sulla sonorità dei rapporti cromatici, ebbe un ruolo importante nelle elaborazioni artistiche del “Club della Bohème” di Torre del Lago, riunito intorno a G. Puccini. Espose con regolarità alle mostre fiorentine e torinesi, ma dal 1901 non presentò più al pubblico alcuna opera e nel 1904 si trasferì per un decennio in Argentina, dove diresse la Scuola di Belle Arti di Rosario. Tornato nel 1918, si stabilì a Torre del Lago, riallacciando l'amicizia con Puccini e con F. Fanelli e dedicandosi oltre che alla pittura di reminiscenza macchiaiola, alla composizione di opere letterarie.
Livorno 1866 - Torre del Lago (Lucca) 1935
Allievo a Livorno di N. Betti, dal 1886 al 1891 proseguì la sua formazione a Firenze con G. Fattori. Entrò in amicizia con P. Nomellini e A. Tommasi, ai quali rimase legato per tutta la vita. Esordì nel 1889 alla Promotrice di Firenze con due studi dal vero: Meriggio e Torre del Lago, segnati dall’impronta di Fattori. Linguaggio diverso avevano i dipinti In Contano e Sulla sera, esposti alla Mostra fiorentina del 1890-1891, dove comparvero gli esiti delle novità portate dalla Francia da A. Müller. Con i suoi paesaggi struggenti ed evocativi eseguiti con tecnica divisa e fondati sulla sonorità dei rapporti cromatici, ebbe un ruolo importante nelle elaborazioni artistiche del “Club della Bohème” di Torre del Lago, riunito intorno a G. Puccini. Espose con regolarità alle mostre fiorentine e torinesi, ma dal 1901 non presentò più al pubblico alcuna opera e nel 1904 si trasferì per un decennio in Argentina, dove diresse la Scuola di Belle Arti di Rosario. Tornato nel 1918, si stabilì a Torre del Lago, riallacciando l'amicizia con Puccini e con F. Fanelli e dedicandosi oltre che alla pittura di reminiscenza macchiaiola, alla composizione di opere letterarie.