Paghini Domenico*
PAGHINI DOMENICO
Udine 1778 - 1850
Si formò a Udine con L. Zuccolo e alla scuola dell’abate G.B. Tosolini, dove strinse amicizia con O. Politi. Si trasferì poi all’Accademia di Venezia per seguire i corsi di G. Diziani, che lo orientò ulteriormente verso la pittura neoclassica. Del periodo trascorso a Venezia (1801-1810) è documentata l'attività anche come pittore di miniature (studi e copie dall'antico, Udine, Biblioteca Comunale). Dipinse per le parrocchiali friulane pale d'altare e affreschi d'impianto prettamente neoclassico, memori delle opere di Politi (La vo-cazione di S. Pietro, 1825, Duomo di Udine; San Giovanni Battista, 1834, parrocchiale di Visco; Assunzione della Vergine, 1836, parrocchiale di Bicinicco). Più riuscite le decorazioni a fresco di dimore civili, dove appare debitore della grande tradizione veneziana veronesiana e tiepolesca: creò vedute cittadine, campagne, scene di caccia (1825-1830, Udine, Palazzo Lovaria), architetture classiche (Udine, Palazzo Susanna-Caratti), paesaggi, scene mitologiche, figure sui ballatoi (prima del 1817, Udine, Palazzo Polcenigo Garzolini). Amante della musica, si dedicò anche all'insegnamento del canto e del violoncello.
Udine 1778 - 1850
Si formò a Udine con L. Zuccolo e alla scuola dell’abate G.B. Tosolini, dove strinse amicizia con O. Politi. Si trasferì poi all’Accademia di Venezia per seguire i corsi di G. Diziani, che lo orientò ulteriormente verso la pittura neoclassica. Del periodo trascorso a Venezia (1801-1810) è documentata l'attività anche come pittore di miniature (studi e copie dall'antico, Udine, Biblioteca Comunale). Dipinse per le parrocchiali friulane pale d'altare e affreschi d'impianto prettamente neoclassico, memori delle opere di Politi (La vo-cazione di S. Pietro, 1825, Duomo di Udine; San Giovanni Battista, 1834, parrocchiale di Visco; Assunzione della Vergine, 1836, parrocchiale di Bicinicco). Più riuscite le decorazioni a fresco di dimore civili, dove appare debitore della grande tradizione veneziana veronesiana e tiepolesca: creò vedute cittadine, campagne, scene di caccia (1825-1830, Udine, Palazzo Lovaria), architetture classiche (Udine, Palazzo Susanna-Caratti), paesaggi, scene mitologiche, figure sui ballatoi (prima del 1817, Udine, Palazzo Polcenigo Garzolini). Amante della musica, si dedicò anche all'insegnamento del canto e del violoncello.