Nenci Francesco *
NENCI FRANCESCO
Anghiari (Arezzo) 1782 - 1850
Dopo un breve apprendistato a Roma presso T. M. Conca, studiò all'Accademia di Belle Arti di Firenze con P. Benvenuti e nel 1806 vinse il concorso triennale con i dipinti Diogene e Achille che piange sul corpo di Patroclo. Nel 1809 ottenne un premio presso l'Accademia di Brera per Zenobia tratta dal fiume Arasse (Milano, Accademia di Brera). Ottenuto il pensionato di studio a Roma, vi frequentò l’ambiente di A. Ca-nova e B. Thorvaldsen, mentre lavorava a diverse committenze e ai saggi da inviare a Firenze (Edipo salvato dal pastore, 1817, Firenze, Galleria dell’Accademia). Nello stesso periodo si esercitò nelle copie disegnate, affinando la sua conoscenza dell'arte medievale e rinascimentale. Dopo la nomina a direttore dell’Istituto d’Arte di Siena nel 1827, ricevette gli incarichi più importanti della sua carriera: fra gli altri quello per le decorazioni a fresco di Palazzo Chigi Zondadari e di Villa Bianchi Bandinelli a Siena e di Palazzo Pitti a Firenze (Il ritorno di Ulisse in patria, nella sala di Ulisse, 1833-1835). Al 1841 risale la tela con il Martirio della Santa Irene, per la chiesa napoletana di San Francesco di Paola.
Anghiari (Arezzo) 1782 - 1850
Dopo un breve apprendistato a Roma presso T. M. Conca, studiò all'Accademia di Belle Arti di Firenze con P. Benvenuti e nel 1806 vinse il concorso triennale con i dipinti Diogene e Achille che piange sul corpo di Patroclo. Nel 1809 ottenne un premio presso l'Accademia di Brera per Zenobia tratta dal fiume Arasse (Milano, Accademia di Brera). Ottenuto il pensionato di studio a Roma, vi frequentò l’ambiente di A. Ca-nova e B. Thorvaldsen, mentre lavorava a diverse committenze e ai saggi da inviare a Firenze (Edipo salvato dal pastore, 1817, Firenze, Galleria dell’Accademia). Nello stesso periodo si esercitò nelle copie disegnate, affinando la sua conoscenza dell'arte medievale e rinascimentale. Dopo la nomina a direttore dell’Istituto d’Arte di Siena nel 1827, ricevette gli incarichi più importanti della sua carriera: fra gli altri quello per le decorazioni a fresco di Palazzo Chigi Zondadari e di Villa Bianchi Bandinelli a Siena e di Palazzo Pitti a Firenze (Il ritorno di Ulisse in patria, nella sala di Ulisse, 1833-1835). Al 1841 risale la tela con il Martirio della Santa Irene, per la chiesa napoletana di San Francesco di Paola.