Gioli Luigi *
GIOLI LUIGI
San Frediano a Settimo (Pisa) 1854 - Firenze 1947
Fratello minore di Francesco, fu da questi avviato alla pittura dopo essersi laureato in legge. Esordì nel 1883 a Roma con diversi dipinti di soggetto agreste e nel 1887 inviò a Venezia Ritorno dal pascolo, presentato due anni dopo anche a Parigi insieme a Scene di Maremma. Nei primi anni si avvicinò alle opere di G. Fattori, amico e più volte ospite della famiglia Gioli a Fauglia, nella campagna pisana (Asinello, 1885 ca., Firenze, Galleria d’Arte Moderna di Palazzo pitti); Carri d’artiglieria, Torino, Galleria Civica d’Arte Moderna). In seguito i suoi soggetti non differirono da quelli naturalisti del fratello, anche se Luigi li interpretò con tono più nostalgico e intimista: se ne scorgono i risultati migliori nei paesaggi della foce dell’Arno o della costa livornese. Assiduo alle mostre fiorentine, fu presente alla Biennale di Venezia del 1895 e alla Mostra di Torino del 1898. Amico di R. Fucini, collaborò all’edizione del 1890 delle Veglie di Neri. All’inizio del Novecento risentì della evoluzione impressionista della pittura del fratello: Novembre toscano e Maremma pisana furono notati alla Biennale di Venezia nel 1906 proprio per la dolce mestizia resa dal sapiente variare dei toni di luce.
San Frediano a Settimo (Pisa) 1854 - Firenze 1947
Fratello minore di Francesco, fu da questi avviato alla pittura dopo essersi laureato in legge. Esordì nel 1883 a Roma con diversi dipinti di soggetto agreste e nel 1887 inviò a Venezia Ritorno dal pascolo, presentato due anni dopo anche a Parigi insieme a Scene di Maremma. Nei primi anni si avvicinò alle opere di G. Fattori, amico e più volte ospite della famiglia Gioli a Fauglia, nella campagna pisana (Asinello, 1885 ca., Firenze, Galleria d’Arte Moderna di Palazzo pitti); Carri d’artiglieria, Torino, Galleria Civica d’Arte Moderna). In seguito i suoi soggetti non differirono da quelli naturalisti del fratello, anche se Luigi li interpretò con tono più nostalgico e intimista: se ne scorgono i risultati migliori nei paesaggi della foce dell’Arno o della costa livornese. Assiduo alle mostre fiorentine, fu presente alla Biennale di Venezia del 1895 e alla Mostra di Torino del 1898. Amico di R. Fucini, collaborò all’edizione del 1890 delle Veglie di Neri. All’inizio del Novecento risentì della evoluzione impressionista della pittura del fratello: Novembre toscano e Maremma pisana furono notati alla Biennale di Venezia nel 1906 proprio per la dolce mestizia resa dal sapiente variare dei toni di luce.