Del Frate Domenico*
DEL FRATE DOMENICO
Lucca 1765 - Roma 1821
Si formò sotto la guida del padre e poi all’Accademia del Disegno di Firenze. Trasferitosi a Roma, frequentò i conterranei S. e A. Tofanelli e B. Nocchi con cui collaborò dal 1787 al 1794 (nel 1788 ca., anche nei Palazzi Apostolici). Inseritosi nell’ambiente di A. Kauffmann e di A. Canova, si conquistò una solida fama come disegnatore e incisore. Per don Giovanni Torlonia eseguì affreschi nella villa (1804 ca.) e nel palazzo cittadino (Nozze di Ercole con Ebe, 1813-1814, galleria dell’Ercole e Lica) perduti in interventi successivi. Dal 1804 al 1806 fu in Polonia, ospite del conte Tarnowski, per il quale installò il Perseo di Canova, dipinse con verità e senza enfasi alcuni ritratti di famiglia, e realizzò le grandi allegorie La Polonia in lacrime e le due Gloria dei Tarnowski (1807). Dopo la Restaurazione riprese l'attività di decoratore nei Palazzi Apostolici (sala degli Indirizzi e sala Alessandrina) e nel Palazzo Ducale di Lucca (1818-1819, con soggetti mitologici e allegorici). Nel 1820 ottenne la cattedra di disegno pittorico all’Accademia di San Luca e fu chiamato ad affiancare i Nazareni nella decorazione della sala di Ariosto al Casino Massimo: l’incarico, ottenuto per le sue note capacità nel disegno e per il suo linguaggio composto, non fu portato a termine per la morte dell’artista.
Lucca 1765 - Roma 1821
Si formò sotto la guida del padre e poi all’Accademia del Disegno di Firenze. Trasferitosi a Roma, frequentò i conterranei S. e A. Tofanelli e B. Nocchi con cui collaborò dal 1787 al 1794 (nel 1788 ca., anche nei Palazzi Apostolici). Inseritosi nell’ambiente di A. Kauffmann e di A. Canova, si conquistò una solida fama come disegnatore e incisore. Per don Giovanni Torlonia eseguì affreschi nella villa (1804 ca.) e nel palazzo cittadino (Nozze di Ercole con Ebe, 1813-1814, galleria dell’Ercole e Lica) perduti in interventi successivi. Dal 1804 al 1806 fu in Polonia, ospite del conte Tarnowski, per il quale installò il Perseo di Canova, dipinse con verità e senza enfasi alcuni ritratti di famiglia, e realizzò le grandi allegorie La Polonia in lacrime e le due Gloria dei Tarnowski (1807). Dopo la Restaurazione riprese l'attività di decoratore nei Palazzi Apostolici (sala degli Indirizzi e sala Alessandrina) e nel Palazzo Ducale di Lucca (1818-1819, con soggetti mitologici e allegorici). Nel 1820 ottenne la cattedra di disegno pittorico all’Accademia di San Luca e fu chiamato ad affiancare i Nazareni nella decorazione della sala di Ariosto al Casino Massimo: l’incarico, ottenuto per le sue note capacità nel disegno e per il suo linguaggio composto, non fu portato a termine per la morte dell’artista.