Barbotti Paolo*
BARBOTTI PAOLO
Pavia 1821 - 1867
Compì a Pavia un lungo percorso accademico, durato fino al 1861, prima alla scuola di disegno e incisione e poi a quella di pittura diretta da G. Trécourt. Per due volte vinse il premio Frank: nel 1855 con Cristoforo Colombo col suo fanciullo alla porta del convento di S. Maria di Rabida in Spagna e nel 1861 con La morte di Giuseppe Pedotti nella battaglia di S. Fermo (Pavia, Pinacoteca Malaspina). Fedele al modello di Trécourt si concentrò sui temi storici e religiosi: fra questi il S. Epifanio, eseguito per l'ingegner Marozzi nel 1858 (Pavia, Pinacoteca Malaspina). Come frescante lasciò opere a Pavia nella chiesa di Santa Maria in Betlem- me (1851) e nella chiesa dei Santi Primo e Feliciano (1860). Per il medico e latinista pavese G. Del Chiappa eseguì le due grandi tele dei Musei Civici di Pavia con Cicerone scopre la tomba di Archimede (esposto a Milano nel 1853) e Cicerone e Catilina, nonché gli affreschi nella Casa dell'Umanista.
Pavia 1821 - 1867
Compì a Pavia un lungo percorso accademico, durato fino al 1861, prima alla scuola di disegno e incisione e poi a quella di pittura diretta da G. Trécourt. Per due volte vinse il premio Frank: nel 1855 con Cristoforo Colombo col suo fanciullo alla porta del convento di S. Maria di Rabida in Spagna e nel 1861 con La morte di Giuseppe Pedotti nella battaglia di S. Fermo (Pavia, Pinacoteca Malaspina). Fedele al modello di Trécourt si concentrò sui temi storici e religiosi: fra questi il S. Epifanio, eseguito per l'ingegner Marozzi nel 1858 (Pavia, Pinacoteca Malaspina). Come frescante lasciò opere a Pavia nella chiesa di Santa Maria in Betlem- me (1851) e nella chiesa dei Santi Primo e Feliciano (1860). Per il medico e latinista pavese G. Del Chiappa eseguì le due grandi tele dei Musei Civici di Pavia con Cicerone scopre la tomba di Archimede (esposto a Milano nel 1853) e Cicerone e Catilina, nonché gli affreschi nella Casa dell'Umanista.