Dizionario degli Artisti

Qui di seguito sono elencati gli artisti censiti nella Banca dati dell'Istituto Matteucci. Ad ogni nome corrisponde una serie di dipinti archiviati, di cui l'Istituto, dietro richiesta, è in grado di trasmettere copia della relativa scheda. Ciò risponde alla volontà di mettere a disposizione di studiosi, mercanti d’arte, collezionisti o semplici appassionati uno strumento agile e efficace per soddisfare le diverse esigenze legate al mondo dell’arte, prima fra tutte l’approfondimento dell’attività di pittori, scultori, incisori, fotografi etc. Il “Dizionario degli artisti” si propone, quindi, come repertorio ragionato di nomi, talvolta accompagnati, se contrassegnati da asterisco, da biografia e da alcuni esempi di firma.


Le biografie sono tratte dal Dizionario degli artisti curato da Cristina Bonagura, parte integrante dell’opera Pittori & pittura dell’Ottocento italiano (1996-1997) coordinata da Giuliano Matteucci con la collaborazione di Paul Nicholls  e realizzata dalle Redazioni Grandi Opere dell’Istituto Geografico De Agostini, alle quali va il sincero ringraziamento dell'Istituto Matteucci per aver autorizzato la diffusione in rete dei testi.

Segantini Giovanni *

SEGANTINI GIOVANNI
Arco (Trento) 1858 - Schafberg (Svizzera) 1899
Di umili origini e rimasto orfano a soli cinque anni, trascorse i primi anni dell’adolescenza nel Riformatorio Marchiondi di Milano (1870-1873). Per un anno visse a Borgo Valsugana (Trento) con il fratellastro Napoleone, dal quale apprese i principi del mezzo fotografico. Poté poi frequentare l'Accademia di Brera di Milano nei corsi serali (1875-1876) e in quelli regolari (1878). Nel 1879 espose a Brera Il coro della chiesa di Sant'Antonio e venne notato dai fratelli Grubicy con i quali strinse un lungo rapporto di lavoro. Richiamato dall’esigenza di lavorare a stretto contatto con la natura, nel 1881 si trasferì a Pusiano, in Brianza, insieme all’amico E. Longoni (La vigna, Bellinzona, Svizzera, Civica Galleria d'Arte Moderna; L'Ave Maria a trasbordo, premiata ad Amsterdam nel 1883). Il sostegno di V. Grubicy lo portò alla scoperta dei diversi esempi del Naturalismo europeo e quindi della tecnica divisionista: tali orientamenti trovarono la loro maturazione stilistica, dopo il trasferimento a Savognino, nel Cantone dei Grigioni (1886-1894), in opere come Ritorno all'ovile (1888, St. Gallen, Otto Fishbacher Stiftung) o Le due madri (1889, Milano, Galleria d’Arte Moderna). L'interpretazione del paesaggio e dei soggetti agresti, sempre più in chiave simbolista, gli guadagnarono una larga notorietà internazionale. Interrotta l’amicizia con Vittore Grubicy, mantenne i rapporti economici con il fratello Alberto. Nel 1894 si stabilì al Maloja in Engadina: le opere di questi anni testimoniano del misticismo simbolista che l’artista fece proprio nella sua ultima produzione (L'angelo della vita, 1894; L'amore alla fonte della vita, 1896, entrambi a Milano, Galleria d'Arte Moderna). Il successo di mercato delle sue opere lo spinse a concepire imprese ambiziose per l’Esposizione Universale di Parigi del 1900, come il Panorama dell’Engadina (mai compiuto) o il Trittico della natura: la natura, la vita, la morte (1896-1899, Sankt Moritz, Museo Segantini), interrotto dal sopraggiungere della morte.
Sei qui: Home Dizionario degli Artisti Segantini Giovanni *

Questo Sito Web utilizza la tecnologia 'cookies'. Continuando ad utilizzare questo sito stai autorizzando l'utilizzo dei cookies.