Dizionario degli Artisti

Qui di seguito sono elencati gli artisti censiti nella Banca dati dell'Istituto Matteucci. Ad ogni nome corrisponde una serie di dipinti archiviati, di cui l'Istituto, dietro richiesta, è in grado di trasmettere copia della relativa scheda. Ciò risponde alla volontà di mettere a disposizione di studiosi, mercanti d’arte, collezionisti o semplici appassionati uno strumento agile e efficace per soddisfare le diverse esigenze legate al mondo dell’arte, prima fra tutte l’approfondimento dell’attività di pittori, scultori, incisori, fotografi etc. Il “Dizionario degli artisti” si propone, quindi, come repertorio ragionato di nomi, talvolta accompagnati, se contrassegnati da asterisco, da biografia e da alcuni esempi di firma.


Le biografie sono tratte dal Dizionario degli artisti curato da Cristina Bonagura, parte integrante dell’opera Pittori & pittura dell’Ottocento italiano (1996-1997) coordinata da Giuliano Matteucci con la collaborazione di Paul Nicholls  e realizzata dalle Redazioni Grandi Opere dell’Istituto Geografico De Agostini, alle quali va il sincero ringraziamento dell'Istituto Matteucci per aver autorizzato la diffusione in rete dei testi.

Vervloet Frans *

VERVLOET FRANS
Malines (Belgio) 1795 - Venezia 1872
Paesista e pittore d'interni, di formazione tardosettecentesca, dopo un soggiorno a Roma dal 1822 al 1824 (L'interno di San Pietro, Amsterdam, Rijksmuseum) si stabilì a Napoli dove si accostò a A. S. Pitloo (Il tempio di Venere a Baia, Una veduta del Largo del Castello, Napoli, Museo di San Martino). Figurò alle esposizioni borboniche dal 1826 al 1841 (1826, Interno della chiesa di San Giovanni a Carbonara, Interno della chiesa di San Lorenzo Maggiore, Napoli, Museo di Capodimonte; 1830, Vestibolo di San Giacomo; 1841, Interno della Cappella Reale di Palermo). Per soddisfare le numerose commissioni, fra le altre quelle di Ferdinando II di Borbone e dello zar Nicola I (Veduta della villa Floridiana, 1849, Napoli, Museo di San Martino), compì escursioni in Italia meridionale, alla ricerca di nuovi motivi; dal 1832 al 1839 tenne uno studio a Venezia (Piazza San Marco, Napoli, Palazzo Reale) e nel 1844 fece un breve viaggio in Turchia. Dopo alterni soggiorni a Gaeta (La flotta napoletana, francese e spagnola nella rada di Gaeta, 1849, Napoli, Museo di San Martino), a Napoli (Interno della certosa di San Martino, 1852, Napoli, Museo di Capodimonte), a Livorno, si trasferì negli ultimi anni a Venezia.
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