Dizionario degli Artisti

Qui di seguito sono elencati gli artisti censiti nella Banca dati dell'Istituto Matteucci. Ad ogni nome corrisponde una serie di dipinti archiviati, di cui l'Istituto, dietro richiesta, è in grado di trasmettere copia della relativa scheda. Ciò risponde alla volontà di mettere a disposizione di studiosi, mercanti d’arte, collezionisti o semplici appassionati uno strumento agile e efficace per soddisfare le diverse esigenze legate al mondo dell’arte, prima fra tutte l’approfondimento dell’attività di pittori, scultori, incisori, fotografi etc. Il “Dizionario degli artisti” si propone, quindi, come repertorio ragionato di nomi, talvolta accompagnati, se contrassegnati da asterisco, da biografia e da alcuni esempi di firma.


Le biografie sono tratte dal Dizionario degli artisti curato da Cristina Bonagura, parte integrante dell’opera Pittori & pittura dell’Ottocento italiano (1996-1997) coordinata da Giuliano Matteucci con la collaborazione di Paul Nicholls  e realizzata dalle Redazioni Grandi Opere dell’Istituto Geografico De Agostini, alle quali va il sincero ringraziamento dell'Istituto Matteucci per aver autorizzato la diffusione in rete dei testi.

Veruda Umberto *

VERUDA UMBERTO
Trieste 1868 - 1904
Si formò all'Accademia di Monaco di Baviera (1884-1886), dove subì l’influsso dei pittori di storia K. von Piloty e G. Max, ma fu anche importante la conoscenza dell'impressionismo di M. Liebermann. Al soggiorno parigino del 1887 risalgono le prime opere (Ritratto di Garzolini, Ritratto di Ludovico Diem, coll. privata). Nel 1889 vinse il concorso Rittmeyer che gli consentì di recarsi per due anni a Roma, dove espose nel 1890 opere di grande immediatezza verista, lodate da D. Morelli (tre Ritratti e Miserere, Trieste, Museo Revoltella; Sii onesta!, Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna). A Trieste entrò in amicizia con lo scrittore I. Svevo e dal 1891 fu socio del Circolo Artistico. A questo periodo risalgono il Sansone alla macina (1891, Trieste, coll. Lloyd Adriatico), ritratti e soggetti salottieri, che nello schiarimento della tavolozza testimoniano il suo accostamento alla tradizione pittorica veneta (Terzetto, 1892, Trieste, coll. Lloyd Adriatico; Italo Svevo con la sorella Ortensia, 1893, coll. privata). Viaggiò ancora a Monaco, Parigi, Vienna ed espose a Venezia opere dalla materia pittorica energica e vibrante (1901, Ritratto di uno scultore, Venezia, Galleria d'Arte Moderna di Ca' Pesaro; 1905, Fondamenta a Burano, 1904, Trieste, Museo Revoltella).
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